Eugenio Albarella – “Infortuni nel calcio europeo: numeri, cause e la vera strada per migliorare”

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 Stamattina, leggendo la rassegna stampa, mi sono imbattuto in un articolo del Corriere dello Sport firmato da Giorgio Marota, che affronta ancora una volta il tema — ormai annoso — dell’elevato numero di infortuni nel calcio.
Al netto di tutte le considerazioni su partite, viaggi, jet lag, nazionali ecc., voglio offrire una mia lettura dell’argomento.
“Negli ultimi 5–6 anni i campionati europei hanno registrato un aumento costante degli infortuni.
Ma oltre ai numeri assoluti — già impressionanti — esistono indicatori che aiutano a capire la reale gravità del problema.
💰 1. Il costo degli infortuni supera i 800 milioni l’anno
Sommando Serie A, Premier League, Liga, Bundesliga e Ligue 1, i club spendono oltre 800 milioni di euro a stagione per giocatori fermi.
Una cifra enorme che pesa sulle società e, indirettamente, sull’intero sistema calcio.
🩹 2. Non conta solo quanti infortuni ci sono, ma come sono
Due indicatori sono fondamentali:
🔹 Media dei giorni di recupero
In Serie A, ad esempio, è di 23 giorni di stop.
Un dato che dimostra una buona gestione clinica, evitando problemi a lungo termine.
🔹 % di infortuni gravi
Gli stop oltre i due mesi sono un parametro chiave per valutare la qualità della prevenzione e del lavoro medico.
Nonostante gli alti numeri totali, la percentuale di infortuni davvero gravi resta contenuta soprattutto in Italia e Spagna.
👉 Segno della qualità delle scuole professionali italiane e spagnole nella gestione, prevenzione e riatletizzazione.
🧠 3. Formato dei campionati e densità delle partite: un fattore che pesa
Serie A, Premier League, Liga: 20 squadre → 4,22 partite/mese(escluse coppe, nazionali, ecc.)
Bundesliga e Ligue 1: 18 squadre → 3,78 partite/mese, ( vedi sopra)con sosta invernale di circa 3 settimane!.
Più partite = più rischio.
I campionati a 20 squadre e senza pause hanno inevitabilmente numeri più alti di infortuni.
🏥 4. Cosa si può fare davvero per ridurre gli infortuni?
Cambiare formato o ridurre gli impegni non è realistico: il calcio moderno vive di economia, sponsor e diritti TV.
La vera soluzione è una sola:
✅ Investire in professionalità e strutture
1️⃣Centri sportivi più vivibili e completi
2️⃣Spazi dedicati alla prevenzione quotidiana
3️⃣ Investire su Tecnologie di analisi del carico, biomeccanica e monitoraggio
4️⃣Staff medici e performance specialist sempre più formati, con accesso a tecnologie avanzate
5️⃣Metodologie di lavoro personalizzate e ad alta efficienza
👉 Solo offrendo agli atleti ambienti migliori e strumenti avanzati è possibile ridurre i giorni di stop, abbassare la quota di infortuni gravi e contenere costi milionari.
📌 Conclusione
Il problema non sono solo i troppi infortuni, ma i loro costi, i giorni di stop e la percentuale dei casi gravi.
Italia e Spagna dimostrano livelli di gestione molto elevati, grazie a scuole mediche e metodologiche di grande qualità.
La vera soluzione non è cambiare i campionati, ma investire in professionisti e strutture moderne, trasformando i centri sportivi in luoghi di prevenzione, tecnologia e performance.
Solo così, in un calcio sempre più professionale, si potrà davvero invertire la curva degli infortuni£.
A cura di Eugenio Albarella

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