23 novembre 1980: il giorno che cambiò il volto del Mezzogiorno

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Oggi, domenica 23 novembre 2025, ricorrono i 45 anni dal terremoto dell’Irpinia del 1980: una tragedia che sconvolse il sud Italia e che ancora oggi resta una ferita aperta nella memoria collettiva. Alle 19:34 di domenica 23 novembre 1980, mentre molte famiglie erano riunite davanti alla televisione o in chiesa per la messa festiva, la terra tremò con una violenza inaudita. La scossa, di magnitudo 6.9, durò circa 90 secondi, devastò la Campania e la Basilicata, colpendo anche parte della Puglia. Il terremoto del 23 novembre 1980. Luoghi e memorie | In AteneoL’epicentro fu tra Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania.

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I comuni più colpiti furono Sant’Angelo dei Lombardi, Lioni, Conza, Laviano, Muro Lucano. Vi furono circa 3.000 vittime, oltre 9.000 feriti e 300.000 sfollati. La tragedia fu aggravata dai ritardi nei soccorsi: molti paesi rimasero isolati per ore, alcuni per giorni. Le comunicazioni interrotte e le strade impraticabili fecero crescere la disperazione di chi attendeva aiuto sotto le macerie. Oggi, come allora, è domenica 23 novembre. La coincidenza del calendario rende ancora più forte il ricordo di quella sera. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricordato le vittime e sottolineato come quella “pagina difficile della nostra storia” debba essere uno sprone per la ricerca e la prevenzione. In Campania e in Basilicata si tengono cerimonie, messe e momenti di raccoglimento. Terremoto dell'Irpinia del 1980 - WikipediaL’Istituto nazionale di geografia e Vulcanologia ha promesso iniziative per rafforzare la cultura della prevenzione, con la “mappa dei ricordi dei terremoti d’Italia”. Il sisma del 1980 non fu solo una catastrofe naturale, ma anche un evento che mise in luce la fragilità del paese. Edilizia non antisismica: molti edifici crollarono perché costruiti senza criteri di sicurezza. Ricostruzione lenta e controversa: ancora oggi si discute delle difficoltà e delle ombre legate alla gestione dei fondi. Accisa sui carburanti: introdotta per finanziare la ricostruzione, è tuttora in vigore. A 45 anni di distanza, il terremoto dell’Irpinia resta una questione aperta, ma anche un simbolo di resilienza. Le comunità colpite hanno saputo rialzarsi, ma il ricordo di quella domenica sera continua a vivere nelle testimonianze e nelle commemorazioni. Il 23 novembre 1980 la terra tremò, cambiando per sempre il volto del Mezzogiorno. Oggi, 23 novembre 2025, la memoria di quella tragedia ci invita a non dimenticare, a costruire un futuro più sicuro. I bambini di allora, ormai adulti, nelle nostre zone stanno vivendo le stesse sensazioni con lo sciame sismico dei Campi Flegrei. E’ vero che l’entità delle scosse è inferiore a quella, ma la paura e l’agitazione affiorano nei ricordi di ciascuno di loro.
Ludovica Raja
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