L’affondo di De Laurentiis è diretto ed il messaggio arriva forte e chiaro. Niente metafore, niente giri di parole. Ha parlato da Ginevra dove si trovava per l’edizione speciale di “Motore Italia-America’s Cup”. Le sue dichiarazioni attraverso il CdS: “I campionati nazionali non interessano a nessuno, eppure sono quelli vissuti e sofferti dai tifosi. Siamo ancora troppo legati alle istituzioni. I veri imprenditori entrano in Confindustria: allo stesso modo, nel calcio, dovremmo avere una Lega forte. Ma il sistema è troppo strutturato sulle federazioni”. De Laurentiis mira alle persone e alle istituzioni: “Nessuno vuole lasciare la poltrona perché dà visibilità. Immagini uno che in un piccolo paese faceva l’avvocato e ora comanda il calcio mondiale: viene ricevuto da Trump, da Dubai, da Abu Dhabi… e perde la testa. Non molleranno mai”. Il messaggio finale è una proposta: «Non le mollate, se non volete, ma lasciateci organizzare lo sport come una vera impresa. Invece vogliono dominare tutto: panchine, calendari, partite, incassi. Fanno troppe competizioni per guadagnare di più, e poi a noi club arriva molto meno di quanto si pensi. E con le nuove Champions e le nuove competizioni, fra qualche anno alla Serie A rimarrà pochissimo». Sui fondi: “Mi cascano le braccia quando poi vedo che intorno a me ci sono i fondi; le proprietà non sono mai presenti e non si è mai uniti in un ragionamento che sia foriero di qualcosa di formidabile per il futuro. Questo m’infastidisce, offende me e il sentimento comune popolare di tutti i tifosi”.
