Solskjaer su McTominay: “Da giovane non giocava nella sua posizione. Addio dallo United scioccante!”
Manchester ripensa a suo figlio Scott. Per lo United, McTominay è più di un rimpianto. Da pacco postale da spedire in Italia, al Napoli, per 30 milioni di euro, allo scudetto vinto e al titolo di Mvp della Serie A. La sua evoluzione come calciatore e come leader della sua squadra ha lasciato più di qualche perplessità nella mente e nel cuore di chi, in passato, per i Red Devils ha vissuto, giocato, allenato, vinto, perso.
Esistono poi quelle leggende di un club che quando si riuniscono diffondono una particolare aura, sebbene il termine negli ultimi tempi sia stato un po’ utilizzato impropriamente. Metti un tavolo con Gary Neville, Paul Scholes, Ian Wright e Roy Keane che ospitano Ole Gunnar Solskjaer, l’unico della comitiva ad aver allenato Scott McTominay.
Un’intervista dal sapore familiare a The Overlap che si è subito distinta per la schiettezza delle domande e dei commenti. Immancabile il passaggio su McTominay, con Neville che ha aperto le danze chiedendo a Solskjaer che, al momento della vendita del centrocampista al Napoli, nessuno s’era disperato: «Ho pensato che forse probabilmente un errore, ma non pensavo che fosse la decisione mai presa».
Non si è fatta attendere la risposta di Solskjaer: «Ero quasi scioccato, perché hai bisogno di un nucleo di ragazzi del posto che conoscano il club e che lo capiscano, e Scott l’ha fatto e penso che abbia dimostrato in Italia che bravo giocatore sia. Penso che sia il massimo e abbia una grande personalità, quel carattere forte che vuoi dentro e fuori dal campo».
Neville ha poi chiesto a Solskjaer se lo avesse messo nel loro Manchester United, menzionando anche il contributo che ha dato Darren Fletcher per tanti anni. L’ex allenatore di McTominay ha detto: «L’anno scorso Scott è stato votato miglior giocatore della Serie A, ha vinto il campionato con il Napoli, quindi penso che Scott sia uno di quelli che piacciono. Solo quando lo hai in squadra capisci quanto è bravo e quanto può essere importante».
Poi Solskjaer si è soffermato sulla posizione migliore: «Nella mia squadra, probabilmente non gli è stato permesso di giocare abbastanza nella sua posizione migliore». Neville ha subito chiesto: «Forse per colpa di Bruno?». E quindi, Solskjaer si è soffermato proprio sulla convivenza tra Bruno Fernandes e McTominay: «Bruno, e forse anche per la mancanza di fisicità e di gamba che avevamo a centrocampo».
Il racconto è poi proseguito su una partita giocata contro il Leeds di Marcelo Bielsa in cui ha detto a McTominay: «Questa è una partita a uomo, ti faremo correre via dal tuo uomo, correre in terza linea, tornare indietro. Non ricordo quanti gol ha segnato, due o tre». Quella partita finì 6-2 per il Manchester United con una doppietta in meno di tre minuti di McTominay.
Fonte: Il Mattino
