Mister Conte si ferma, c’è analogia con un momento al Chelsea
Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, dopo la sconfitta di Bologna, ha deciso di fermarsi, e sarà a a casa sua a Torino fino a lunedì, quando poi farà ritorno a Castel Volturno per riprendere a lavorare cosi suoi ragazzi. Ma di un altro momento simile del tecnico partenopeo scrive oggi il Corriere dello Sport: “Ai tempi del Chelsea era accaduto qualcosa del genere e questo semplifica la lettura, ma stupirsi dello stupore collettivo è un calembour che non regge: desta una certa sensazione la necessità di allontanarsi e di fermarsi che Conte, notoriamente un guerriero, ha avvertito dopo Bologna. Evidentemente la cresta di un’onda che ha seminato scompiglio dopo la caduta di Torino e lo schianto di Eindhoven; gli infortuni (su tutti De Bruyne); le difficoltà tecniche, caratteriali e le mancanze collettive che lui stesso ha raccontato al Dall’Ara. «Non c’è cuore, non siamo più una squadra e la colpa è mia. Ma io non accompagno il morto», la metafora scelta”.
