Il problema, almeno quello più evidente, è quello relativo alla mancanza di gol. Il Napoli non riesce a pungere e, naturalmente, non può dipendere solo dagli uomini del reparto offensivo. Scrive il CdS: “L‘ultimo gol del Napoli in stagione resta quello di Anguissa a Lecce, 28 ottobre. Ma su punizione di Neres. L’ultimo su azione sempre di Zambo, 25 ottobre contro l’Inter al Maradona. Nelle ultime tre partite il Napoli non ha prodotto reti: Como, Eintracht e ora il Bologna. 291 minuti senza gioie. Un dato preoccupante, uno dei problemi di questo periodo che ha molteplici cause. La squadra non gira, non affonda. Crea troppo poco. Gli esterni restano larghi, partecipano molto alla manovra ma lo fanno distanti dalla porta. Raramente hanno possibilità di accendersi nei duelli individuali. E i gol, anche per loro, latitano. Politano non segna dal 30 marzo, Neres ha siglato l’ultimo gol il 4 gennaio al Franchi contro la Fiorentina, Lang non si è ancora sbloccato avendo poco spazio per farlo: anche ieri titolare Elmas sulla corsia mancina. Il blackout può avere anche legami con l’assenza di De Bruyne, ko e out dall’Inter. L’uomo verticale del Napoli manca. I suoi assist avevano reso felice Hojlund. Era una soluzione in più da fermo e nel giro palla. Aveva qualità per cambiare le sorti di una partita. Stava nascendo con lui un altro Napoli, ora tornato – almeno nelle intenzioni – al passato. E, a proposito di assenze, resta dato di fatto l’importanza anche tattica per questa squadra di Lukaku, altro assente di lusso ma da inizio stagione per l’infortunio estivo. Il centravanti perfetto capace di legare i reparti con gioco di fisico e di sponde sarà costretto a restare ai box almeno per un altro mese. Insomma, una serie di motivi e ipotesi per cercare risposte. D’altronde le domande sono tante. S’interroga anche Conte.”
