Il campanello d’allarme è assordante, nella testa di Antonio Conte.

“Io sono preoccupato, c’è poco da dire”
è la frase che meglio racchiude le impressioni tutt’altro che positive, dopo la sconfitta col Bologna. “Se si perdono cinque gare, significa che qualcosa non sta andando nel verso giusto. Non bisogna dimenticare che dopo il terzo scudetto il Napoli è arrivato decimo ma questo non penso sia stato di grande insegnamento. A volte si pensa che dall’oggi al domani il brutto anatroccolo poi diventi cigno. L’anno scorso abbiamo fatto qualcosa di straordinario e di assoluto valore, adesso stiamo continuando a lavorare ma dobbiamo chiederci come, se c’è l’entusiasmo e la voglia giusta o ci stiamo crogiolando sulla vittoria del passato e pensiamo di essere favoriti. Sicuramente non abbiamo l’energia della passata stagione, lo sanno benissimo i ragazzi cosa penso in proposito. Mi dispiace che non sto riuscendo a cambiare questa tendenza nei quattro mesi che sono trascorsi, perché vuol dire che non sto facendo un buon lavoro o qualcuno non vuole sentirlo“, ha detto l’allenatore al termine dell’incontro.
Poca energia
Non si tratta soltanto di brillantezza e l’ha riconosciuto anche il tecnico. “Sicuramente il Bologna ha avuto più energia in tutto, ciò che dispiace constatare è proprio questo, c’era più voglia e più entusiasmo. Ci deve far riflettere, perché è la quinta sconfitta in stagione. Significa compiere riflessioni, alcune le abbiamo già fatte. Loro avevano giocato giovedì tra l’altro, sembravano avvelenati. Noi invece abbiamo fatto il compitino finché siamo rimasti sul pari e poi ci siamo sciolti. Dobbiamo avere un’energia diversa rispetto a quella che sto vedendo dall’inizio dell’annata” ha proseguito Conte.
Hojlund
Nessun tiro in porta: una statistica che inquadra alla perfezione l’atteggiamento poco consistente degli azzurri. Hojlund prosegue un’astinenza che dura ormai da oltre un mese, ma la prova del danese è probabilmente l’unico aspetto che l’allenatore sente di salvare da un brutto pomeriggio. “Sinceramente non mi è dispiaciuto, forse è stato il migliore in campo per me: ha tenuto botta, ha attaccato la profondità. Lucumì ha fatto fatica a tenerlo. Poi se chiudiamo la prestazione sul fare o meno gol allora il discorso è diverso. Avevamo preparato alcune cose, avremmo dovuto supportarlo di più. Rasmus ha gestito diversi palloni, noi siamo mancati. La sua partita per me è stata buona“. Fonte: Gazzetta
