Tardelli a Il Mattino promuove Conte: “E’ la persona giusta per rivincere, ho una delusione”

L’ex centrocampista fa le carte al campionato che riparte con tanto equilibrio: «Può succedere di tutto, ogni partita sarà decisiva per la volata finale»

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Marco Tardelli era un centrocampista a cui piaceva tanto buttarsi dentro e provare a fare gol. E guardando il rendimento dei mediani del Napoli di oggi viene quasi naturale immaginare che quello potrebbe essere il suo habitat naturale. «A essere sinceri starei bene nel centrocampo un po’ di tutti», scherza il grande protagonista della notte Mundial del 1982. «E lo dico perché mi sembra che la media del campionato sia un po’ bassina. Lo dice anche la classifica con quel gruppone di squadre che sono tutte lì in testa a contendersi il primato».

 

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E allora partiamo da qui: cosa le dice questa serie A così equilibrata?
«Che oramai quelli che stiamo vivendo negli ultimi anni sono campionati dove nessuno primeggia e nessuno comanda».

E quindi?
«Allenatori e squadre sono avvisati: bisogna stare attenti ogni domenica, perché il pericolo è dietro l’angolo e le insidie possono arrivare davvero da tutte le parti. Non ci sono squadre favorite e non ci sono squadre cuscinetto».

Andiamo sui fattori determinanti.
«Conte certamente è l’allenatore giusto per provare a vincere».

Perché?
«È quello che riesce a dare qualcosa di più mentalmente ed è un fattore chiave all’interno di un gruppo e di una squadra».

E poi?
«Gasperini è quello che porta di più fisicamente e così come Conte ti fa stare sempre sul pezzo. È gente che non molla mai».

E le altre?
«Allegri con il Milan può dare fastidio. Anzi, può dare più fastidio di tutti».

Come mai?
«Ricordiamoci il Napoli della passata stagione. Non avere le coppe ti da un gran bel vantaggio e oggi il Milan vive la stessa situazione degli azzurri. Non ha altre partite e può concentrarsi solo su un impegno settimanale. Le coppe portano vie energie fisiche e mentali».

Il Napoli secondo lei sta pagando il doppio impegno?
«Di sicuro ti porta via qualcosa, ma approfitterei per dire che Conte non deve assolutamente mollare la Champions e dedicarsi solo al campionato. Sarebbe un errore anche di mentalità trasmessa ai giocatori. Diventerebbe una debolezza e non più un fattore positivo».

Ma da quello che ha visto lei in questo inizio così equilibrato, c’è una squadra più avanti delle altre?
«Direi l’Inter».

Perché?
«Ha una squadra strutturata e il gruppo si è capito con l’allenatore. La scelta di Chivu è stato un mezzo rischio per l’Inter, ma secondo me la scommessa si rivelerà vincente. In fin dei conti è la stessa squadra di Inzaghi che Chivu ha saputo mantenere bene. E c’è di più…».

Prego…
«Nelle difficoltà non si è abbattuto ed è riuscito a fare cose importanti».

Nel Napoli che segna così poco quanto pesa l’assenza di un talento come De Bruyne?
«Senza di lui perde tanto perché ti accende la luce negli ultimi metri, sa tirare i calci piazzati e aiuta tanto i compagni in fase offensiva. Ma attenzione: il Napoli ha altri ottimi giocatori in rosa e qualche pedina importante sta rendendo al di sotto delle aspettative, mentre altri magari non si sono inseriti come ci si poteva immaginare all’inizio della stagione come ad esempio Lucca».

E poi c’è la Juventus…
«Ha il giocatore che più di tutti può spostare gli equilibri di questo campionato».

Ovvero?
«Vlahovic. È uno che ti aiuta anche quando non fa gol. E poi se non c’è lui non segna nessuno: più determinante di così non si può».

E quindi?
«Per la lotta scudetto mi aspetto anche il ritorno della Juventus. L’ho vista molto bene anche nell’ultima partita».

Quanto pensa che possa influire il passato napoletano di Spalletti nella sua avventura alla guida della Juventus?
«Va fatta una premessa: quelle cose che ha detto in passato sono tipiche di chi sta vivendo momenti di grande felicità quando si stava particolarmente bene».

E ora?
«Spalletti è un grande professionista e questa per lui può essere una grande occasione. Deve lavorare bene sulla testa dei giocatori».

Chiudiamo con una delusione…
«La Fiorentina. Non mi aspettavo una non reazione così clamorosa da parte del gruppo».

 

Fonte: Il Mattino

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