Tra i vari allenatori avuti durante la sua esperienza al Napoli, Kalidou Koulibaly ricorda con particolare intensità il rapporto con Maurizio Sarri, tecnico con cui ha condiviso alcune delle stagioni più importanti in maglia azzurra. «Litigavamo continuamente — ha raccontato —. All’inizio avevo 24 anni e non capivo cosa volesse da me. Solo col tempo ho capito che cercava di provocarmi per tirare fuori il meglio».
Il difensore senegalese ha spiegato come Sarri non fosse mai completamente soddisfatto, anche dopo prestazioni impeccabili: «Aveva sempre qualcosa da rimproverarmi, anche dopo una grande partita. Non voglio ripetere le sue parole, ma per un giovane come me erano discorsi duri, a volte scioccanti. Più di una volta i compagni mi hanno dovuto trattenere, e Reina in particolare riusciva sempre a calmarmi».
Koulibaly ha poi svelato un aneddoto curioso, che fotografa bene il carattere esigente dell’attuale tecnico della Lazio: «Una volta, tornato dagli impegni con la nazionale, mi chiese: “Oggi giochi tu o tuo fratello?”. Mi spiegò che dopo i lunghi viaggi in Africa spesso si torna un po’ scarichi, come se a scendere in campo fosse una versione diversa di noi. Gli dissi che poteva anche lasciarmi in panchina, ma mi fece giocare lo stesso».
Infine, un riconoscimento sincero: «Quando è andato via ho capito davvero quanto mi stimasse. Con lui ho imparato tanto, anche attraverso gli scontri».
Fonte: Il Mattino
