Il Napoli, sì: qualcosa di così bello non si vedeva dai giorni dello scudetto

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Un altro Napoli, o meglio il Napoli. E’ questo ciò che si è visto ieri sera al Maradona contro l’Inter. Nonostante sia stato costretto, ancora una volta, a cambiare in corsa. Scrive il CdS: “Conte, sino al ko di De Bruyne, si è adeguato con saggezza. Ha preso i riferimenti. Politano su Dimarco, Spinazzola largo su Dumfries. McTominay, ecco la novità, nel suo vero ruolo di interno e appiccicato a Barella. Scott ha aggiunto dinamismo, non solo un gol fantastico. De Bruyne defilato e libero di avvicinarsi a Neres, centravanti si fa per dire. Fase difensiva a tre (più due esterni a tutta fascia) per mettersi a specchio con l’Inter. […] Una fiammata di cinque minuti ha preceduto il rigore, provocato dal contatto tra Mkhitaryan e Di Lorenzo. L’armeno, cadendo, si è fatto male. Lo ha sostituito Zielinski. È dovuto uscire anche De Bruyne, in lacrime: si è stirato calciando dagli undici metri. Conte lo ha rimpiazzato con Olivera, ha avanzato Spinazzola e in quel preciso istante è tornato all’assetto consueto (4-1-4-1). La chiusura, però, è stata tutta dell’Inter. I nerazzurri riaprono il match con il rigore di Calhanoglu, ma spariscono dopo l’intervallo. Da raccontare i due gol dell’allungo per la bellezza dei gesti tecnici e per l’assenza ingiustificata dei difensori di Chivu. Un disastro Akanji. Spinazzola ha lanciato nel vuoto McTominay: bellissimo, per coordinazione e precisione, il suo destro volante. Acerbi e l’ex City travolti anche nell’azione del 3-1. Guizzo di Politano, tocco di Neres, Anguissa ha sbriciolato di corsa e di prepotenza la difesa nerazzurra, ha saltato Dumfries e ha fulminato Sommer, chiudendo il conto in largo anticipo. Chivu ha cominciato a pensare alla Fiorentina. Un Napoli così bello non si vedeva dai giorni dello scudetto.”

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