La Gazzetta analizza ogni azzurro nella serataccia olandese

Due buone parate in avvio (una super su Man) ma alla fine c’è anche qualcosa di suo nei sei gol olandesi. L’idea di giocare dal basso è una buona soluzione, ma dura solo un tempo

Nel frullatore insieme a tutta la difesa. Perisic lo porta a scuola, Driouech in poco più di sei minuti lo mortifica definitivamente, sfruttando le praterie alle sue spalle. Si rialzerà

Notte horror nella sua Olanda, tanto che Conte lo tira fuori dalla mischia sul 3-1. Inspiegabile la giocata che regala la ripartenza del 2-1, dalla quale il Napoli non si riprenderà più

Voto esteso a tutti, ma il suo crollo è il simbolo del muro che non c’è più. Sfortunato sull’autogol, scherzato sul 3-1 che apre la via della goleada. Un pessimo rientro dal primo minuto

L’assist per McTominay è di una bellezza rara e gli tira su il voto, per spunto e qualità del cross. Sfiora pure il gol del limite. Ma in fase difensiva viene travolto come tutti gli altri

Stavolta niente scintille, niente serpentine, niente cross tagliati a giro. Deve rincorrere e lo fa con il solito spirito di sacrifico, ma davanti non si vede mai

Neanche il leone riesce a ruggire. E si capisce presto che per il Napoli sarà una serata complicata. Non trova contromisure al palleggio del Psv, viene risucchiato dalla centrifuga olandese

Bella palla per KDB in apertura: sembra la sua serata, col ritmo intenso lui dovrebbe esaltarsi. Ecco, dovrebbe. Va molle molle sul contrasto da cui nasce il 2-1. E da lì sbaglia di tutto

Unico sorriso in una notte da incubo. E pensare che non avrebbe dovuto giocare. Invece stringe i denti, imbocca Lucca e – visto che il piede fa male – trova la doppietta di testa.

Un guizzo in profondità in avvio, dove salta Kovar ma poi non trova l’assist. Pochi lampi, poche idee, soprattutto nessuna soluzione per salvare la barca mentre affonda

Urla all’arbitro “sei matto”, ma su certi palcoscenici non è tollerabile e viene cacciato. Prima si dà da fare, ma sbaglia un paio di controlli facili. E manda fuori di testa da pochi passi

Conte prova a mischiare le carte cambiando la catena di sinistra, ma lo spagnolo e Lang insieme non sembrano proprio poter reggere passo e ritmo di una squadra così organizzata.

Dentro per Beukema, va sul centro-destra lui che è un mancino e ne combina di ogni: due disimpegni sbagliati subito, poi gli avversari che gli sprintano accanto. E lì non basta l’esperienza.

Torna a casa, ma forse se la sarebbe risparmiata volentieri questa umiliazione. Dentro per provare a riaccenderla ma finisce nel tritacarne e viene stordito anche lui. Serata amarissima.