Senor Lobo, il Mr. Wolf di Tarantino, l’Harvey Keitel di Pulp Fiction. Semplicemente STANISLAV
Stanislav Lobotka risolve problemi. In Spagna, ai tempi del Celta Vigo, lo chiamavano senor Lobo, il Mr. Wolf di Tarantino, l’Harvey Keitel di Pulp Fiction che arriva nel momento del bisogno, durante il caos, per far tornare il sereno. Un soprannome che descrive forse meglio di ogni altro tentativo il suo calcio, la sua capacità di essere pulito nelle difficoltà e nel traffico. Lobo è il play di Conte, la mente, le gambe e il cuore del Napoli. Fa tutto lui senza farsi condizionare da etichette fastidiose. Non è solo un regista, ha tante qualità e sono tutte utili. Lo rendono unico. È a Napoli dal 2020, ha vinto due scudetti da protagonista, ha sofferto all’inizio ma poi, con Spalletti, è diventato titolare senza più perdere la cattedra. La Serie A ha cominciato ad esaltarlo, San Siro ora lo aspetta. Al Meazza sono sempre graditi i giocatori che fanno luce.
Fonte CdS
