(Video) Scott McTominay: da Manchester a eroe azzurro

Il Mattino ha realizzato un video sulla storia di Scott McTominay e del passaggio Manchester Napoli

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Napoli, alle origini di Scott McTominay: da Manchester a eroe azzurro

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Ci sono 90 minuti a dividere Lancaster e Carrington. I due posti in cui Scott McTominay è nato e cresciuto divisi dallo stesso lasso di tempo che è diventato poi la sua religione: quello di una partita di calcio. Esattamente due posti: perché se il primo è casa – quella scelta da Frank e Julie senza che lui potesse incidere – il secondo è diventato casa per volere di un giovanissimo Scott. Pronto a vestirsi di rosso United prima ancora di aver scoperto il resto del mondo. Preston gli andava stretta. Aveva cinque anni quando ha conosciuto Old Trafford:

L’incrocio con Sir Alex Ferguson

Ne aveva pochi in più quando la sua vita ha incrociato quella di Sir Alex Ferguson: stesso sangue, stesse discendenze. Inglesi fuori, scozzesi dentro. Un link sempre vivo a tenerli insieme. Oggi a Carrington si parla molto di Scott e se ne parla anche a Old Trafford, i due posti del cuore negli anni di Manchester in cui spesso è stato messo anche in discussione. I due posti che oggi raccontano di lui, di una storia fatta di talento, sacrificio, certezze e troppi dubbi prima di spiccare il volo.

La casa di Mctominay a Manchester

Hale Barns è stata la sede operativa dei McTominay in città. La prima vera casa (a pochi chilometri dal centro) scelta da un giovane Scott, passato in prima squadra da pochi mesi: Mourinho conta su di lui, se lo coccola, lo protegge e il futuro sembra più certo. Il quartiere a poca distanza dallo stadio di casa fa parte del “Golden Triangle” o meglio conosciuto come “The Footballer Belt”, una zona a quasi completa discrezione dei calciatori in città. Cinque delle dieci strade più ricche d’Inghilterra si trovano proprio a Manchester. Non così difficile da immaginare se si pensa che United e City si dividono la posta e che le altre rimanenti devono essere tutte più o meno a Londra, tra casa dei Reali inglesi e tutto intorno.

Una vita da “mancunian”

Da Hale Barns parte la seconda vita da “mancunian” di Scott. Prima, però, il viaggio era stato intenso, un po’ come quelli fatti in auto con papà Frank per dirigersi agli allenamenti. Che bambino era McTominay? Pieno d’energia, una trottola impazzita in campo, ancora senza ruolo eppure così capace di fare già tutto. Non era così difficile vederlo tagliare il campo in due. Un inizio di “box to box” come avrebbe poi dimostrato più in là. Non sempre gioca bene, non sempre gioca con continuità. Ci mette un po’ a crescere, ma papà Frank non ha dubbi. «I McTominay superano tutti il metro e novanta» ripete agli allenatori delle giovanili. Sarà così: in un anno e mezzo crescerà di quasi 20 centimetri. E poi nessuno ha più dubbi: questo ragazzo è pronto a prendersi lo United. Lo farà un po’ in ritardo ma con la consapevolezza giusta e il peso sulle spalle di chi arriva dal fondo.

Il viaggio verso Carrington

Non ha mai spento la radio in macchina anche quando il viaggio verso Carrington partiva ormai dalla città. I gusti formati in auto con papà, la testa rivolta sempre al futuro: oggi lo si potrebbe incontrare a Napoli ad ascoltare Geolier, in Inghilterra non era troppo diverso. Sempre a disposizione dei compagni, sempre al centro dei pensieri dei suoi allenatori: Neil, il primo, ma anche Stewart e poi Dean, quelli che lo hanno cresciuto, che lo hanno coccolato, che lo hanno indirizzato. Oggi sente ancora tutti, anche da Napoli, perché McTominay non lascia mai al caso le cose. Analizza, studia, rivede: da bambino, approfittava degli spazi vuoti tra un allenamento e l’altro per poter appuntare le cose su cui migliorare.Il primo contatto con il Napoli

Il primo contatto con il Napoli

Oggi le memorizza e le rivede una, due, cento volte. Come a Carrington gli avevano insegnato. Non ha mai amato lustrini e paillettes, ma oggi i “mancunians” lo rimpiangono e sono fieri del ragazzo che s’è preso la Serie A. La cucina italiana di Manchester era tra le sue preferite, insieme con la compagna Cam e con chi ha frequentato casa McTominay – una villa da 2 milioni di dollari – nel Cheshire. E proprio in un ristorante italiano, incastonato tra Piccadilly Gardens e St Ann’s Square, c’è il primo contatto con il mondo azzurro. La prima stretta di mano prima del viaggio verso Capodichino. Quello che verrà dopo, è già incastonato nei libri di storia.

Fonte: Il Mattino

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