Lotta scudetto, il borsino delle anti-Napoli. Dalla difesa all’attacco, gli azzurri sono un rullo

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Napoli's head coach Antonio Conte shouts instructions to Napoli's Leonardo Spinazzola during the Serie A soccer match between Fiorentina and Napoli at the Artemio Franchi Stadium in Florence, north Italy - Saturday, September 13, 2025 - (Photo by Massimo Paolone/LaPresse)

Rullo-Napoli. La squadra di Conte macina gioco e punti. Aspettando la partita di stasera in casa col Pisa, è l’unica a punteggio pieno: 3 vittorie, 6 gol fatti e solo 1 subito. Insomma, dalla difesa all’attacco, tutto funziona perfettamente. Il risultato? Gli azzurri corrono. Ma quali sono i problemi delle inseguitrici? Cosa manca a Milan, Juve, Inter e Roma per colmare il gap? Facciamo il punto.

Roma’s Evan Ferguson during the Serie A Enilive soccer match between SS Lazio and AS Roma at the Rome's Olympic stadium, Italy - Sunday, September 21, 2025. Sport - Soccer. (Photo by Fabrizio Corradetti / LaPresse)

Se la difesa è la migliore della Serie A, l’attacco della Roma è addirittura il dodicesimo. Un paradosso, pensando a Gian Piero Gasperini. Che infatti dopo il derby è stato chiaro: “Devo trovare delle soluzioni per migliorare la fase offensiva”. Il problema è proprio lì, nell’incapacità di saper far gol. L’ultima rete di Ferguson con un club risale a quasi un anno fa (Brighton Wolves 2-2 del 26 ottobre 2024), Dovbyk è in una crisi di fiducia che sembra senza fine. In più le assenze per infortunio di Dybala e Bailey “impoveriscono” le capacità di finalizzazione. Certo, Gasp ha recuperato Pellegrini, ma ora bisogna inserire nelle rotazioni anche altri giocatori: Baldanzi, Pisilli, Tsimikas e Ghilardi. Perché l’altro punto interrogativo è la rosa ridotta. O, almeno, la rosa su cui si sente di poter fare affidamento Gasperini. Che infatti, sempre dopo il derby, ha puntualizzato: “Abbiamo 7-8 giocatori che stanno benissimo, ma l’obiettivo è quello di allargare la rosa a livello di competitività”.

UDINE, ITALY - SEPTEMBER 20: Santiago Gimenez of AC Milan ia during the Serie A match between Udinese Calcio and AC Milan at Stadio Friuli on September 20, 2025 in Udine, Italy. (Photo by Emmanuele Ciancaglini/Getty Images)

Allegri ha scelto di giocare senza centravanti – Leao, al massimo – e il fatto che Santi Gimenez lo abbia preso in parola non è una grande notizia per il Milan: Gimenez oggi è un 9 che lavora per due ma vede la porta grande la metà. Occasioni tante, gol nessuno. Anzi, uno in nazionale, molto bello e beffardo. In un Milan in cui tutto funziona e tutti sorridono – anche quel gesto di togliersi la giacca, a guardare bene, è parte di un processo di crescita – il centravanti è l’eccezione. In Coppa ci proverà Nkunku e chissà che da un martedì di settembre non nasca un trend per la stagione. Allegri, per il resto, pare in controllo: il suo piano è chiaro e funziona. Le avversarie possono giusto sperare in mal di testa da turnover (chi starà fuori tra Leao, Pulisic e Nkunku? Loftus-Cheek è diventato una riserva? chi darebbe un cambio dietro, se qualcuno si facesse male?) ma sono problemi relativi. Il Napoli, dopo due avversarie di peso medio o medio-alto come Bologna e Udinese, sarà il grande test.4

TURIN, ITALY - SEPTEMBER 13: in action during the Serie A match between Juventus FC and FC Internazionale at Juventus Stadium on September 13, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Mattia Pistoia - Inter/Inter via Getty Images)

Cos’avrà l’Inter in meno rispetto al Napoli per giocarsi lo scudetto? Difficile stabilirlo sul piano tecnico, considerando una squadra che ha raggiunto la finale di Champions League per ben due volte nelle ultime tre stagioni e soprattutto ha smesso di cedere forzatamente pezzi pregiati. Più semplice ricercarne il motivo sul piano dell’attenzione, tema che inevitabilmente riporta alla mente i grandi svarioni difensivi sia della passata gestione Inzaghi, sia del Chivu attuale. Perché 7 gol incassati nelle prime 4 giornate di campionato sono decisamente troppi per credere di impensierire Conte, specialmente per le modalità con cui l’Inter ha visto gonfiarsi la porta di Sommer (o Martinez): dormite, disattenzioni, mani, papere. Più in generale, errori che arrivano – per di più – spesso nei finali di partita. Da Pedro lo scorso anno (costato a tutti gli effetti lo scudetto) a Cheddira, Adzic, Yildiz, Kelly, Atta e buona compagnia in questa stagione. Se il vero obiettivo è lo scudetto, Chivu deve sistemare la disattenta retroguardia dell’Inter. Che, almeno ad oggi, concede davvero troppo.

Juventus' Kenan Yildiz Verona’s Jean Daniel Akpa Akpro  during the Serie A soccer match between Hellas Verona  and Juventus at the Bentegodi Stadium in Verona, north west Italy - Saturday, September 20, 2025. Sport - Soccer . (Photo by Paola Garbuioi/Lapresse)

La Juve in campionato è ancora imbattuta ma i due punti persi contro il Verona al Bentegodi hanno fatto riflettere su alcune lacune della squadra di Tudor. La stanchezza evidente post impegno di Champions ha colpito soprattutto Yildiz, l’attaccante più impiegato fin qui, e un centrocampo più spento del solito. Locatelli al Bentegodi ha giocato solo i primi 45 minuti, Thuram è stato sostituito dopo un altro quarto d’ora. Ed è dal cuore della mediana che è partito un altro allarme: i ricambi per far rifiatare i titolari sono all’altezza? C’è Adzic, eroe del derby d’Italia e giovane su cui Tudor e la società puntano ma che ha nel bagaglio appena 8 apparizioni in Serie A e ‘ben’ 89 minuti in campo d’esperienza; poi c’è Koopmeiners, ancora un punto interrogativo poco in grado di incidere anche nel nuovo-vecchio ruolo di centrocampista. La coperta è corta lì in mezzo e Tudor se n’è accorto ad appena un mese dall’inizio del campionato. Altri due dubbi: uno dietro e uno in attacco. La difesa ha bisogno di ritrovare la solidità perduta (dopo le prime 4 giornate i gol presi sono 5, l’anno scorso zero), mentre in fase offensiva vanno gestite le forze sulla trequarti e l’alternanza tra un Vlahovic esplosivo solo quando subentra e i nuovi David e Openda, duttili ma ancora in cerca di continuità. Senza dimenticare la qualità di Zhegrova che però deve ancora tornare al 100 per cento. L’abbondanza da risorsa non può diventare un problema.  Fonte: La Gazzetta

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