Mazzone jr. ai microfoni de Il Mattino: “Nel cuore di papà sia Conte che Guardiola”. L’aneddoto

Fu Carletto a lanciare un giovanissimo Conte ai tempi del Lecce e fu sempre lui ad accogliere un Guardiola oramai già consacrato ai tempi del Brescia

0

C’è un filo sottilissimo che lega Pep Guardiola e Antonio Conte, due allenatori uniti da Carlo Mazzone. Fu lui a lanciare un giovanissimo Conte ai tempi del Lecce e fu sempre lui ad accogliere un Guardiola oramai già consacrato ai tempi del Brescia. In mezzo una carriera costellata di emozioni ed esperienze (come quella delle 4 partite sulla panchina del Napoli). Ecco perché a due anni dalla sua scomparsa la figura di Carlo Mazzone è ancora nitidissima nei ricordi di tutti quelli che lo hanno conosciuto e non solo. La famiglia di Carletto ha istituito un premio a lui intitolato che, caso del destino, è stato assegnato uno dopo l’altro a Guardiola (nel 2024) e a Conte (nel 2025).

 

Factory della Comunicazione

«Lo abbiamo dato ad Antonio per il suo percorso da calciatore e allenatore, con particolare attenzione alla valorizzazione dei giovani, come amava fare mio padre», racconta Massimo Mazzone. Proprio con suo padre alla guida del Lecce, il giovane Conte ebbe una fase decisiva di crescita come calciatore, esperienza che influenzò profondamente la sua carriera futura. «Ho avuto questa idea a un anno dalla scomparsa di papà. Mi sembrava un modo bello e doveroso per ricordarlo con un premio che daremo ogni anno annunciandolo il 19 agosto in occasione dell’anniversario della sua morte». Il primo a riceverlo nel 2024 è stato proprio Guardiola, che Mazzone (scomparso all’età di 86 ani) conobbe ed allenò ai tempi del Brescia. «È un allenatore di vecchia scuola, di pelle, di umorismo», diceva Guardiola di Mazzone. «La prima volta mi aveva detto che non mi voleva. Consiglio a tutti di muoversi, di spostarsi. Non avessi lasciato Barcellona, non avrei conosciuto Mazzone. È stato un padre per me», ha più volte ricordato. «Ci sembrava doveroso iniziare con Guardiola per quell’anno lì che aveva fatto alla guida del Manchester City e con lui lo abbiamo dato anche a Claudio Ranieri per la carriera», aggiunge Massimo Mazzone.

 

L’ANEDDOTO

Ma quello tra Carlo Mazzone e Pep Guardiola è un legame rimasto fortissimo negli anni. «Quando il Barcellona si qualificò per la finale di Champions League a Roma, Guardiola invitò mio padre. Lui, al suo solito, gli disse che avrebbe preferito rimanere a casa con la famiglia. “Mi conosci”, gli disse. Ma Pep sapeva come prenderlo. “Mister, se so che sei in tribuna dietro di me io vinco”. E con queste parole lo convinse ad andare allo stadio e assistere alla vittoria del Barcellona sul Manchester United». E giovedì Guardiola riceve Conte nella prima sfida del girone unico di Champions League. «Quando c’erano questi derby qui tra le sue ex squadre o i suoi ex giocatori voleva sempre che vincessero entrambi. A Conte era legatissimo così come a Guardiola. Ma trattandosi di una squadra, che per altro aveva anche allenato in carriera, tiferebbe per il Napoli», spiega il figlio di Mazzone. «Papà diceva sempre che Napoli era una delle sue città ideali. Aveva questo rimpianto di non averlo potuto allenare perché andò via dopo 4 partite e gli è rimasta sempre nel cuore. E anche lui è ancora nel cuore dei napoletani».

IL PREMIO

E adesso non resta che consegnare il premio Mazzone a Conte. «Per farlo fisicamente dobbiamo avere la sua disponibilità. Sarà un piacere farlo a Napoli, una città che come detto piaceva moltissimo a mio padre. Aspettiamo solo il momento giusto. Cercheremo una occasione speciale, ma sarà sempre una cosa semplice come quelle che amava lui. A proposito. Papà raccontava sempre di quella chiamata ricevuta da Boniperti che voleva Conte alla Juve e chiese a lui conferme sulle condizioni fisiche del giocatore reduce da un infortunio. “Fidati di me, come allenatore e come uomo”, gli disse. E l’operazione con il Lecce si concluse».

 

Fonte: Il Mattino

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.