Napoli, spazio ai debuttanti: un certezza, il difensore che prenderà il posto di Rrahmani

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Qua (nel calcio) non si procede con i bussolotti e per decidersi e sistemarci la ceralacca, ci sono prove e riflessioni e tabelle che entrano in conflitto tra di loro: però, ed è un fatto che va separato dalle sensazioni, adesso che si entra nel “frullatore” e si comincia a giocare un giorno sì e l’altro pure, (forse) cambiano i criteri del recentissimo passato e della stagione scorsa, perché con la fatica e con lo stress bisogna conviverci. Mentre sta per ricominciare, ed è una rumba che afferra pure alla gola, ci sono almeno sei buoni motivi per spingere Antonio Conte a “litigare” con il cuscino: la Fiorentina (domani), il City (giovedì) e poi in rapidissima sequenza il Pisa, lo Sporting Lisbona e il Genoa, ch’è come dire sei partite in diciassette sere, tutte da voler attraversare abbagliando non solo se stessi. C’è una squadra da fare e un’altra, probabilmente, da immaginare, un turnover che incombe e un ballo per i debuttanti che si può pure ipotizzare: è il calcio 3.0, ha bisogno di freschezza e dunque di rotazioni, e però nella Castel Volturno avvolta da comprensibile segretezza, le tracce vanno colte con prudenza.

 

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Porta aperta

C’è una frase ricorrente sul tormentone che promette di vincere il premio duello dell’anno, e quando a Conte è stato chiesto cosa preferisse, almeno per il momento, tra la plastica solidità di Meret e il palleggio disinvolto di Milinkovic-Savic, la porta del confessionale è stata sbarrata. “Lo dirò direttamente ai calciatori”. Che in precedenza hanno potuto capirlo dalle sedute di allenamento, alle quali per una decina di giorni non ha potuto presentarsi Meret, sequestrato dalla Nazionale. Stavolta, essendoci poi la Champions, è ipotizzabile immaginarsi un passaggio di testimone, lasciando che però i segnali più significativi arrivino dalla rifinitura.

Fatta

Beukema non ha ancora visto il campo e sa bene che al “Franchi” dovrebbe toccare proprio a lui: non c’è Rrahmani, in infermeria, Juan Jesus e Buongiorno preferiscono il piede mancino e nelle gerarchie Marianucci sta leggermente più dietro. La prima volta, dunque, si avvicina e servirà per mostrarsi agli altri, non certo a se stesso, arrivato a valere trenta milioni di euro proprio per quel che ha dimostrato a Bologna, in due anni perfetti tra qualificazione in Champions e vittoria della Coppa Italia.

Part-time?

In pista si può entrare pure quando le danze saranno già cominciate perché le cinque sostituzioni permettono di incidere – eccome – su una partita: la panchina lunga è un’opzione che ispira e Conte, voltandosi, avrebbe come fare. A centrocampo, per far da mezzala o da esterno o da quel che serve, ora ha un Elmas in più, gli è arrivato nel last minute del mercato proprio assieme ad Hojlund, che, si sa, deve fungere da erede di Lukaku. Le Nazionali qualcosa danno e altro tolgono: Anguissa è stato l’ultimo a rientrare; Elmas il primo a stupire, con un gol spaziale al Liechtenstein: ci può stare di provare a modificare la sfida del Franchi contro la Fiorentina attingendo dalla elasticità del macedone, che può tornare utile in varie zone della metà campo e che sa persino segnare, come sottolineato in occasione dello scudetto con Spalletti. E non c’è da stupirsi se Hojlund entri con i compagni dall’inizio o se ad un certo punto, avendo preferito Lucca (il suo socio-concorrente in area di rigore), Conte possa o debba intervenire e concedere la vetrina al danese. Per godersi un ballo da ballare assieme.

Infermeria

Proprio quando ci sono tutti, dall’elenco dei convocati per la gara di sabato a Firenze ne esce sicuramente uno: l’allenamento del giovedì ha

 

lasciato il segno su Nikita Contini, il terzo portiere, che in uno scontro di gioco ha avvertito un dolore feroce ed ha dovuto chiedere l’intervento dello staff medico. Un salto a Pineta Grande, la clinica che ospita gli infortunati del Napoli per gli accertamenti, e poi la diagnosi: “Frattura del terzo metacarpo della mano destra”. Che vuol dire starsene un po’ a casa e un po’ in tribuna, lasciando il posto in panchina al giovanissimo Ferrante (19) acquistato qualche mese fa da Novaromentin, in Serie D. Oggi, invece, si deciderà per Gutierrez e per Neres, che stanno meglio e se staranno bene si accomoderanno al fianco di Conte domani sera a Firenze, altrimenti per loro si attenderanno le risposte dal campo della prossima settimana, quando il Napoli dovrà affrontare Manchester City e poi a seguire il Pisa. In ogni caso, per loro due è davvero questione di giorni.

Fonte: Gazzetta

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