Napoli, un monte ingaggi da non porsi limiti: ecco quanto si è speso sul mercato

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C’era una volta il Banco di Napoli – e questa sarebbe tutta un’altra storia – che poi è riemerso prepotentemente dalle brume dell’economia, accomodandosi al centro del villaggio calcistico e prendendone possesso: vincere aiuta a spendere, non c’è verso di negarselo, perché adesso soldi chiamano soldi passando esclusivamente dal bancomat della Champions, sognando dollari e benefit al Mondiale per Club, prendendosi il possibile e semmai anche l’impossibile tra scudetti e Coppe che pur qualcosa regalano. In questo mondo dorato, ricchi premi e chissenefrega dei cotillon, l’oro di Napoli splende di suo, figlio di un’evoluzione netta e progettualmente esemplare che in ventuno anni ha trascinato il pallone dallo scantinato della Fallimentare alla Via Lattea: e ora che gli scudetti sono diventati quattro e l’Europa è lustrata di stelle, pur restando fedele a se stesso, l’all-in di Aurelio De Laurentiis aderisce all’esigenza di questa epoca abbagliante in cui bisogna fare il passo lungo almeno quanto la propria gamba.

Per contare centosessanta milioni di euro uno sull’altro non serve né un fisico bestiale né la capacità respiratoria d’un nuotatore che se ne va sbracciando in mare aperto, ma la lungimiranza di chi ha saputo nel tempo costruirsi certezze e non illusioni, gestendo con padronanza e comunque senza negarsi nulla, accantonando idee e riserve da sfruttare poi a futura memoria: il budget tecnico, un linguaggio a cui spesso ci si avvicina con diffidenza e avvertendo pure allergia, è invece la fotografia sullo stato di salute di un club, sulla sua consistenza patrimoniale, sulla propria liquidità che al Napoli è un must. E 160 milioni – spiccioli più, difficilmente meno – rappresentano la nuova frontiera di quel “fondo cassa” che è l’eco possente alla voce stipendi: allenatori, calciatori, staff tecnici rappresentano la cosiddetta somma che fa il totale e questo non è un aforisma ma l’addizione tra ingaggi e bonus che si ritrovano in busta paga dentro un anno intero.

 

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Fonte: La Gazzetta dello Sport

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