De Bruyne al Maradona è sempre una notizia, fa notizia, anche se non deve essere facile essere il re sapendo che tutti si aspettano qualcosa da te. Qualcosa di più, ovvio. D’altra parte la storia insegna che può sempre inventare qualcosa…A stralci, dal CdS: “Stavolta non è la stessa cosa. Comincia largo a sinistra, sta in campo col suo passo felpato, ma non trova né il tempo né lo spazio.
È una partita complicata per tutto il Napoli e quindi anche per lui. Sarà introverso Kevin ma è uno che in campo si fa sentire. A metà primo tempo rimprovera a brutto muso Lucca perché a suo dire non è venuto incontro come avrebbe dovuto. Il pensiero è immediato: gli manca Lukaku, il centravanti che lui ha contribuito a rendere per maxi-distacco il capocannoniere di tutti i tempi della Nazionale belga. A inizio ripresa perde un pallone banale con un dribbling non da lui. La vita vera è così. Una cosa è il mito, la narrazione. Un’altra la realtà. Sa essere anche cattivo – agonisticamente s’intende – e dopo un altro pallone perduto rifila un pestone che gli costa l’ammonizione. Al minuto 80, sullo 0-0, quando bisogna fare gol, Conte lo tira fuori. Non ne ha più De Bruyne, Anche a lui occorre tempo per entrare nei meccanismi della squadra. Il corso della partita non lo ha favorito. Pochi spazi da squarciare con i suoi tagli illuminanti. Non si può stare in vetrina ogni partita. I fuoriclasse sono così. Spesso sembrano sonnecchiare, poi d’improvviso si accendono e cambiano la scena. Non è stato così. Un po’ gli manca Lukaku. Un po’ deve migliorare la condizione fisica. Un po’ deve entrare negli ingranaggi della squadra. E un po’ esistono le pause fisiologiche. A prescindere dall’età.”
È una partita complicata per tutto il Napoli e quindi anche per lui. Sarà introverso Kevin ma è uno che in campo si fa sentire. A metà primo tempo rimprovera a brutto muso Lucca perché a suo dire non è venuto incontro come avrebbe dovuto. Il pensiero è immediato: gli manca Lukaku, il centravanti che lui ha contribuito a rendere per maxi-distacco il capocannoniere di tutti i tempi della Nazionale belga. A inizio ripresa perde un pallone banale con un dribbling non da lui. La vita vera è così. Una cosa è il mito, la narrazione. Un’altra la realtà. Sa essere anche cattivo – agonisticamente s’intende – e dopo un altro pallone perduto rifila un pestone che gli costa l’ammonizione. Al minuto 80, sullo 0-0, quando bisogna fare gol, Conte lo tira fuori. Non ne ha più De Bruyne, Anche a lui occorre tempo per entrare nei meccanismi della squadra. Il corso della partita non lo ha favorito. Pochi spazi da squarciare con i suoi tagli illuminanti. Non si può stare in vetrina ogni partita. I fuoriclasse sono così. Spesso sembrano sonnecchiare, poi d’improvviso si accendono e cambiano la scena. Non è stato così. Un po’ gli manca Lukaku. Un po’ deve migliorare la condizione fisica. Un po’ deve entrare negli ingranaggi della squadra. E un po’ esistono le pause fisiologiche. A prescindere dall’età.”
