L’infortunio di Lukaku, uno dei leader investiti pubblicamente da Conte nonché il riferimento dei codici offensivi, è un incantesimo che spezza il fluido avvertito nell’aria sin dai primi minuti: Napoli con il 4-4-1-1, per la prima volta dall’inizio e per la prima con Anguissa,
Lobotka, McTominay e De Bruyne insieme. Già, KDB: un moto perpetuo. Un ragazzino di 34 anni che trovi ovunque a pressare, costruire, legare il gioco e aprire il compasso con la solita intelligenza e innata classe. Nel finale, quando esce Lucca per esigenze di gestione, fa anche il falso nove. Anguissa non è da meno, anzi è una furia, ma è la mole di gioco costruita dai quattro centrocampisti a convincere: il possesso diventa dominio e nasce un album di chance. E non solo: aggrediscono e riaggrediscono tutti. Tutti, garantendo equilibrio: un indizio di formazione credibile verso il Sassuolo. E se per McT, Lobo e Frank è la normalità, a sorprendere è l’intensità di Kevin: su un centrale nel primo pressing e sempre nel ritmo. È proprio da una sua pressione, tra l’altro, che nasce l’azione dell’infortunio di Rom.
Potrebbe piacerti anche
