Nicola Binda: “De Bruyne è un patrimonio del calcio che serve tenersi stretto”

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l giornalista de “La Gazzetta dello SportNicola Binda ha concesso un’intervista esclusiva ai microfoni della testata sportiva News.Superscommesse.it. Tra i temi trattati i nuovi allenatori della Serie A e quelli confermati, ma anche le potenziali candidate per la promozione sia dalla Serie B che dai tre Gironi di Serie C. Nell’estratto che segue, le parole di Binda sulla migliore operazione di mercato dell’estate.

Agosto non è soltanto il mese d’inizio dei maggiori campionati professionistici, ma anche della sessione di mercato estivo. Finora, quali club della Serie A hanno compiuto le migliori operazioni e quali sono i nomi che più piacciono a Nicola Binda?

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“Il Napoli ha compiuto le operazioni più interessanti, ma era inevitabile, dovendo affrontare anche la Champions League. Sta dando, perché non ha ancora finito, una dimensione più internazionale a una rosa che lo scorso anno poteva andare bene, esclusivamente, per vincere il campionato. Adesso, le cose stanno cambiando e mi sembra che questa società stia andando spedita verso una direzione piuttosto importante per ampliare il proprio prestigio. (…)  
Tra quelli compiuti in Serie A, credo che De Bruyne sia stato il colpo di mercato più prestigioso, in assoluto. Il campionato italiano ha di nuovo la fortuna di vedere all’opera un vero campione. Certo, una volta arrivavano i grandi nel pieno delle loro potenzialità, ma questo non vuol dire che il belga sia arrivato bollito, anzi; pur avendo 34 anni, è ancora un giocatore integro e forte, lo si è visto dalle prime uscite stagionali. È un patrimonio di tutto il calcio, per cui serve tenerselo stretto; è uno di quelli capace di creare un buon motivo per andare a vedere una partita del Napoli, anche per chi non è tifoso della squadra allenata da Conte, soltanto per il desiderio di vederlo all’opera. Quindi, è lui il vero colpo di quest’anno”. 

Secondo Giancarlo Antognoni, ex capitano della Fiorentina, il Napoli e l’Inter sono le uniche da prima fascia, a seguire c’è il Milan, poi la Juventus a completare le prime quattro posizioni. È dello stesso pensiero?

In linee generali, direi di sì. È da premettere che un nuovo allenatore rappresenta sempre un’incognita, in qualsiasi squadra, perché occorre aspettare che si ambienti e crei nuovi meccanismi. Il Napoli resta davanti all’Inter, perché lavora su una base forte, con un allenatore che conosce molto dell’ambiente in cui lavora, per cui non può fare altro che crescere per dare continuità a un progetto che ha già portato a vincere uno scudetto. L’Inter e il Milan cominciano daccapo, si può dire. Allegri è una certezza, non si discute, ma quando un progetto parte da zero ci sono sempre degli interrogativi in più rispetto a chi già sa come gestire le varie situazioni. 
La Juventus non parte da uno, ma nemmeno da zero, perché con Tudor sono stati compiuti dei passi da qualche mese. È una formazione che può provare a inseguire il livello dell’Inter e del Milan, anche se ha perso il suo DNA nel corso di questi ultimi anni (…)”. 
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