Lukaku si racconta: “Più maturo, più squadra. Il mio modello? Benzema dopo i 32”

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Romelu Lukaku ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. L’attaccante belga si apre su molti fronti: il cambiamento rispetto al suo primo approdo all’Inter nel 2019, il ruolo crescente della tattica nella sua preparazione personale, l’ambizione di migliorarsi anche a questa età. Di seguito le sue parole:

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Le differenze tra il Lukaku arrivato all’Inter nel 2019 e quello di oggi?

“Sono più esperto, sicuro. E faccio tanto lavoro tattico a casa: guardo le squadre avversarie, ho più controllo delle cose che succedono e vedo l’azione prima che arriva. Prima ero più reattivo, più dinamico. La gente può dire che il fisico è cambiato, ma anche adesso, in ogni gara, ci sono due o tre azioni in cui posso fare la differenza partendo da lontano. Però sono più altruista, lo dicono gli assist. Quando sono arrivato in Italia guardavo più a me stesso”.

A 32 anni e con lo status di top player, si può ancora migliorare?

“Certo, abbiamo gli strumenti per fare sempre di più. A casa mia ho una palestra. Messi, Ronaldo, Lewandowski, Ibra sono super, ma il mio esempio è Benzema, che dopo i 32 ha vinto il Pallone d’oro. Bisogna guardare avanti con la mentalità giusta. Lo dice anche LeBron James”.

Ha citato Ibra: chiarita quella lite nel derby?

“Non serve. Ma io ho rispetto per la sua carriera: è stato un giocatore unico”.

Sta aiutando Lucca?

“Gli ho detto che deve capire i movimenti, come giochiamo. Parlo con lui come con Lang e Kevin. se capisce i movimenti vedrà che ogni volta che arriva la palla avrà tre opzioni: io al primo anno con Conte ci misi 4 mesi…”

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