A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Beppe Accardi, agente FIFA. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Passando alle vicende di casa Napoli: mercato molto attivo con sei acquisti già ufficiali, e adesso si parla di Gutierrez dal Girona. Secondo lei è il profilo giusto per rinforzare la fascia, considerando che si cercavano caratteristiche differenti?
“Gutierrez è un giocatore di corsa, ma non è propriamente un esterno offensivo. È una scelta strategica, ad oggi servirebbe trattenere Raspadori, però torniamo sempre allo stesso punto: l’aspetto economico. Se ti fanno un’offerta irrinunciabile, è difficile dire di no. Nel calcio capita spesso che rifiuti un’offerta oggi, poi l’anno dopo il giocatore ha problemi o rende meno del previsto, e te ne penti. Gutierrez è un giocatore diverso come caratteristiche, ma in un’ottica di calcio come quello di Conte, fatto di duttilità e forza fisica, può diventare fondamentale.”
Con l’eventuale arrivo di Gutierrez, non crede che il Napoli rischi di restare scoperto nel reparto offensivo esterno? Al momento ci sono solo tre esterni di ruolo.
“Secondo me, prima della fine del mercato, il Napoli interverrà per completare la rosa. Non mi preoccuperei troppo. Il mercato è lungo, complicato, e le strategie sono fondamentali. Credo che il Napoli abbia le idee chiare: magari oggi non c’è ancora il nome dell’esterno pronto, ma negli ultimi giorni qualcosa farà.”
Questo nome potrebbe essere Federico Chiesa?
“Federico Chiesa è un giocatore con qualità incredibili, ha una forza devastante. Però il suo problema, a mio avviso, è che è un calciatore con caratteristiche molto individuali. Se lo metti al centro di un progetto e costruisci la squadra attorno a lui, può fare la differenza. Ma se lo inserisci in un contesto dove deve essere uno dei tanti, rischia di cozzare con la logica di squadra. È egoista inconsapevolmente, perché è proprio il suo modo di giocare: prende palla, abbassa la testa e parte verso la porta. Se riesce a fare quel salto in avanti, a dare qualcosa di sé alla squadra, allora diventa devastante. Ecco, potrebbe essere un calciatore da Napoli, ma dovrebbe essere meno egoista.”
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