Hola, Petisso…oggi avrebbe fatto 100, Bruno Pesaola

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Oggi avrebbe fatto cento. Lui che Napoli ed il Napoli li scelse…anche dopo, anche quando il calcio era finito. E cominciò  a raccontarli, con l’immancabile sigaretta tra le mani…Oggi il CdS scrive: “Petisso, vale a dire piccoletto. Con i suoi 165 centimetri di altezza Bruno Pesaola sgusciava sull’ala sinistra per regalare cross millimetrici dopo aver eluso gli avversari attraverso dribbling secchi ed efficacissimi. Era figlio di un calzolaio marchigiano di cui rimase presto orfano: il papà e la mamma erano emigrati in Argentina e Bruno nacque a Buenos Aires il 28 luglio 1925. Giocò tra gli altri club, nella Roma, nel Novara, nel Genoa, ma è al Napoli che ha legato il suo nome con 240 presenze in otto stagioni: faceva coppia con Jeppson. Poi la carriera da allenatore, lo scudetto con la Fiorentina nel 1969 come fiore all’occhiello, ma anche in questo un legame indissolubile con la città di Napoli e la panchina azzurra su cui si è seduto quattro volte, nel 1962-1963 (subentrò a Fioravante Baldi su idea del neodirigente Roberto Fiore e ottenne la promozione in A con la vittora della Coppa Italia), tra il 1964 e il 1968 (nuova promozione in A, convinse Sivori a venire a Napoli e vinse la Coppa delle Alpi), nel 1976-1977 (vinse la Coppa di Lega Italo-Inglese) e nel 1982-1983, in quest’utlimo caso con la qualifica di direttore tecnico (accanto a sé aveva Gennaro Rambone). Chiuse con il 10° posto in A, i quarti di Coppa Italia e i sedicesimi di Coppa Uefa.”

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