Pino Pellicanò: “Napoli è una piazza che coinvolge, Diego era un fenomeno e quando entrava in campo, il San Paolo tremava”

In quel Napoli-Arezzo di 41 anni fa al San Paolo

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Il Napoli di Antonio Conte martedì affronterà in amichevole l’Arezzo. Una sfida che per i più nostalgici ha un valore importante. Le prime due reti realizzate da Maradona in maglia azzurra nell’amichevole giocata il 9 agosto del 1984 e vinta per 3-2 in terra toscana. Ma soprattutto il primo goal ufficiale del Pibe de Oro in Italia nella gara di Coppa Italia giocata il 22 agosto del 1984 davanti a circa 70mila spettatori. Pino Pellicanò era il portiere di quell’Arezzo guidato in panchina da Riccomini ed è il primo estremo difensore a cui in Italia ha segnato Maradona in una sfida ufficiale. Originario di Reggio Calabria e cresciuto nelle giovanili della Fiorentina, Pellicanò era un estremo difensore esplosivo e dal grande temperamento.

 

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«Me la ricordo quella amichevole che giocammo ad Arezzo e come posso dimenticare anche la partita che disputammo al San Paolo.

Nel match di Coppa Italia a Napoli siamo al 20’ del primo tempo e…

Ci fu un fallo commesso da un mio compagno di squadra un po’ più avanti dell’area di rigore. L’arbitro Lanese fischiò il calcio di punizione. Io preparai la barriera con Minoia e Colantuono e altri due giocatori. Maradona prese il pallone. Poi, se lo sistemò. Quindi, batté il calcio piazzato e mise la palla sotto l’incrocio dei pali. Io intuii la traiettoria ma non ci arrivai. Sapevamo che Maradona batteva bene le punizioni. Ma una volta che hai sistemato la barriera e ti fai il segno della croce. Poi, speri o che la pari o che la butta fuori. Era difficilissimo parare quel pallone, io tra l’altro sono anche molto esplosivo. Quelle sono punizioni che matematicamente un portiere non riesce a parare. Poi, fu una traiettoria che si abbassò all’ultimo momento. La palla arrivò con la stessa forza di quando era stata calciata. Solo lui le sapeva battere così, era un fenomeno».

Come era l’atmosfera quella sera nell’allora San Paolo?

«Un’emozione incredibile. Sembrava che nel sottopassaggio non volasse una mosca e non ci fosse nessuno allo stadio. Poi, appena uscì la testa di Maradona dalle scale che portavano in campo ci fu un boato che diede l’impressione che l’impianto di Fuorigrotta tremasse. Quando andammo anche noi sul prato verde, io e miei compagni ci giravamo attorno ed eravamo stralunati. C’erano circa 70 mila spettatori per vedere una gara di Coppa Italia. Napoli è una piazza che coinvolge».

 

Martedì 22 luglio c’è Napoli-Arezzo.

«Purtroppo sono in vacanza ma se ero a casa l’andavo a vedere. Quando ho saputo dell’amichevole la memoria è tornata indietro di 41 anni. E guarda caso ora come allora è la prima partita amichevole del Napoli. Quel 9 agosto lo stadio era strapieno di napoletani ad Arezzo. E, poi, ora nel Napoli c’è Elvis Abbruscato che io ho allenato ad Arezzo quando lui giocava».

 

Oggi, infine, cosa fa Pino Pellicanò?

«Due anni fa ho smesso di fare l’allenatore e ora voglio godermi la mia famiglia».

 

 

Fonte: Il Mattino

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