La Salernitana riparte da Faggiano: un amico di Conte in Campania
Dopo la clamorosa retrocessione in Serie C a seguito del chiacchierato play-out disputato e perso con la Sampdoria, per la Salernitana comincia una sorta di rifondazione. La società del presidente Danilo Iervolino ha scelto Daniele Faggiano come direttore sportivo. Sarà il dirigente pugliese a dare il “la” alla risalita della formazione granata. Come riporta l’edizione odierna de “Il Mattino“, il nuovo direttore sportivo granata è un caro amico di Antonio Conte.
“È un amico di Conte. Anzi, di più: “Antonio è mio fratello”, dice da sempre. Al centro della loro unione indissolubile ci sono la salentinità e la perseveranza, che vengono prima delle storie del calcio. Faggiano già frequentava Gianluca, il fratello del condottiero azzurro. Con Cosimino, il papà, sono amici di famiglia. Quale meta scelse Antonio per il suo addio al celibato? Trapani, buen retiro di Faggiano. Era un giovane e preparato dirigente del Noicattaro, quando una sera a tavola Perinetti – che considera maestro – gli parlò delle vicende e vicissitudini del Bari. Andò più o meno così: “Direttore prenda Conte”.
Così fraternamente – nel frattempo Faggiano aveva scoperto Caputo – si ritrovarono tutti insieme. Così bravi a ricucire che, dopo Bari, quando ci fu un piccolo screzio, Perinetti chiese a Faggiano di mediare con Conte per convincerlo a seguirli a Siena. Di recente, Daniele ha difeso a spada tratta il suo Antonio: “Se dice che una squadra da affrontare è molto forte, non lo fa perché vuole mettere le mani avanti, né per piangere, ma perché è il suo modo di preparare e prepararsi agli eventi: Atalanta, Inter, ma soprattutto il Napoli, tanto Napoli. È entrato nella testa dei giocatori, ha creato un blocco monolitico. E se vede cose che non vanno, striglia e rovescia il banco. Lo ha fatto sempre. Dai tempi del Siena. Quando arrivò, i calciatori detestavano i suoi metodi da “generale”. Quando è andato via, molti erano milanisti ma hanno cambiato squadra del cuore, pur di sentirsi ancora legati al professionista che aveva stravolto in meglio non solo il loro modo di giocare ma anche di essere calciatori. Conte già a Siena metteva in riga tutti””.
