L’allenatore del Napoli, Antonio Conte ha parlato al programma in onda su Sky Sport, “Federico Buffa Talks”:
“Noi partiamo a Dimaro col 3-4-2-1 perché questa era una squadra che aveva preso troppi gol l’anno prima e aveva delle criticità non solo a livello tattico ma anche psicologico. Noi cerchiamo di partire in quella maniera anche perché acquisti non ne avevamo fatti. Arrivarono quasi tutti a fine agosto. Così vado su terreni che già conoscevo.
L’anno fermo è stato per me fondamentale, quello dopo il Tottenham. Sono rimasto a casa e ho studiato veramente tanto. Avevo scelto di fermarmi perché quando sei concentrato sulla tua squadra non vai a vedere situazioni interessanti che possono esserci in giro in Italia, in Premier o in Europa. Così ho sfruttato la sosta forzata per studiare tanto col mio subbuteo che c’è sempre. Tante situazioni le rivedo lì. Per me è di grande aiuto vedendo e registrando tantissime partite”.
“Non ho mai parlato con nessuno, non solo con la Juve, anche con altri club. Dovevo parlare prima con il Napoli per una questione morale, seria. Nessuno mi ha puntato la pistola quando ho firmato col Napoli. Avevo doveri morali con città e tifosi. A chiunque ha provato ad avvicinarsi ho detto che non avrei parlato con nessuno fino a quando non avrò parlato con De Laurentiis. Sarri non è andato al Chelsea gratis.
Chi voleva parlare con me doveva comunque parlare con De Laurentiis avendo io firmato un contratto. Ma era uno step a cui non siamo arrivati visto che sono rimasto. Ma leggere certe cose mi ha creato anche problematiche che ho dovuto gestire coi calciatori. Ci stavamo giocando lo scudetto e non è bello che i giocatori leggono che l’anno dopo vado via. Non è stato bello. A me non sarebbe piaciuto da calciatore. Ecco perché dico che spesso vengono fatte cose gratuite che fanno comode ai media”.
