Nuñez non è il Matador ma si presenta con un ruolino non male, ed in “mano” a Conte…

La tecnica c'è, la forza fisica è straripante, la potenza atletica è dirompente:

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Tra Peñarol, Almeria e Benfica aveva impressionato talmente tanto che il mondo lo aveva già definito come il nuovo Cavani. Poi l’esperienza con la maglia del Liverpool ha detto altro, ma il calcio dà sempre una nuova possibilità. Forse Darwin Nuñez non sarà mai come el Matador, quel misto di potenza e di esplosività che ha fatto urlare a squarciagola Palermo, Napoli, Parigi e Montevideo. Ma, proprio come il suo illustre predecessore, l’opportunità di (tornare ad) essere qualcuno alle pendici del Vesuvio è davvero stuzzicante.
Giovanni Manna, direttore sportivo del club partenopeo, ne segue la situazione da tempo. A Liverpool non ha, di fatto, mai brillato come ci si aspettava in proporzione ai 100 milioni di euro (bonus compresi) spesi nel luglio 2022 per portarlo ad Anfield: in 143 presenze, ha messo a segno 40 reti e 26 assist. E l’ultima annata, con i Reds campioni per distacco della Premier League, non è classificabile come eccezione. Anzi: 47 partite (ma solo 17 da titolare) totali tra campionato, Champions e le due coppe nazionali inglesi, 7 gol e 7 assist all’attivo. Numeri che stonano con l’investimento iniziale.

 

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CARATTERISTICHE. Ma Nuñez non è uno che, certe cose, le aveva mostrate per mera coincidenza. La tecnica c’è, la forza fisica è straripante, la potenza atletica è dirompente: l’uruguaiano ha tutte le carte in regola per rimettersi in riga. E l’Italia, forse caratterizzata dalla passione per il calcio più simile alla sua terra d’origine, potrebbe essere il posto giusto per ritrovarsi. Fonte: CdS

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