Come noto, Luciano Spalletti, non è più il CT della Nazionale Italiana di calcio. Al suo posto la Federazione ha pensato a Claudio Ranieri, attualmente dirigente della Roma. Si vorrebbe far coesistere il doppio ruolo, ma a quanto pare non è consentito dal regolamento. Scrive La Repubblica: “Oggi, Ranieri è senior advisor per la società giallorossa. O, almeno, del suo presidente, Dan Friedkin. La Federcalcio attraverso il suo presidente Gabriele Gravina lo vorrebbe al posto di Spalletti sulla panchina della Nazionale, per sfruttare la sua fama di aggiustatore. Ma una cosa sembra abbastanza chiara: se Ranieri volesse coronare la carriera guidando gli azzurri, difficilmente potrebbe mantenere il doppio ruolo. Basta leggere l’articolo 40 del Regolamento del settore tecnico, che al comma 4 stabilisce: “Gli allenatori responsabili delle squadre nazionali della Figc ed i loro vice nel corso della medesima stagione sportiva, non possono tesserarsi né, indipendentemente dal tesseramento, svolgere attività per società, neppure con mansioni diverse, salvo che il contratto economico non sia stato risolto consensualmente”. In pratica: nessun ct azzurro può lavorare come allenatore o con qualsiasi altro ruolo per una società: non solo non può essere tesserato di un club, ma non può svolgere qualsiasi attività per una società. A occhio, neanche quella di consulente”.
