Il “fattore Napoli” vale oro: tra Dimaro e Castel di Sangro, tifosi e turismo fanno crescere l’economia locale
Oltre un milione e mezzo di presenze in 14 anni, 20 milioni di euro di indotto stimato e investimenti pubblici crescenti: i ritiri estivi del Napoli diventano un modello di sviluppo territoriale
Non è solo calcio: il ritiro estivo del Napoli si conferma un vero motore economico per i territori che lo ospitano. Lo scorso anno, a Dimaro, la presenza degli azzurri di Antonio Conte riuscì persino a neutralizzare gli effetti negativi dell’allarme orsi che aveva causato una raffica di disdette turistiche. In poche ore, l’arrivo dei tifosi compensò quel vuoto, rilanciando l’intera economia della Val di Sole. «Il Napoli più forte della paura e del maltempo» scrissero i giornali, locali e non solo. Una sintesi perfetta di ciò che rappresenta oggi il club anche fuori dal campo.
A confermare il peso crescente dei ritiri estivi nella strategia societaria e nei bilanci dei territori coinvolti ci sono i numeri. Dimaro ospita il Napoli da 14 anni, mentre Castel di Sangro è sede del secondo ritiro da 5 stagioni. In totale, si stima una media annuale di 100mila presenze turistiche in Trentino e 140mila in Abruzzo per un totale, rispettivamente, di circa un milione e 700mila presenze negli anni. Cifre che fanno del Napoli un caso unico in Serie A per continuità e impatto economico.
L’indotto generato è imponente: si stimano circa 20 milioni di euro in spesa complessiva da parte dei tifosi-viaggiatori, senza contare l’effetto emulazione e il richiamo internazionale (in particolare da Svizzera, Germania e Austria, dove vive una folta comunità napoletana). A Dimaro, ad esempio, nei giorni del ritiro si registrano picchi di oltre 50mila turisti, con strutture ricettive spesso sold-out. Il target medio di spesa giornaliera è stato stimato in circa 50 euro a persona, con un ritorno diretto che oscilla tra i 5 e i 7 milioni di euro solo nel periodo di permanenza della squadra.
Anche Castel di Sangro beneficia dello stesso effetto moltiplicatore: negli ultimi anni si è registrato un aumento del 30% nelle presenze turistiche complessive del comprensorio, un incremento del 10% delle assunzioni stagionali in alberghi e ristoranti, e investimenti infrastrutturali rilevanti come l’ampliamento dello stadio Patini a 7.500 posti e l’assunzione annuale di 40 steward. Non a caso, la Regione Abruzzo ha già stanziato 1,79 milioni di euro per ciascuna delle prossime due stagioni, proprio per assicurarsi la permanenza del Napoli sul proprio territorio.
In definitiva, il ritiro del Napoli è diventato un evento a forte impatto economico e sociale, capace di portare benefici tangibili a tutti gli attori coinvolti: club, tifosi e comunità ospitanti. Un altro esempio di come il calcio, se ben gestito, possa essere anche uno straordinario volano di sviluppo locale.
Fonte: Il Mattino
