Sarà un Napoli dal respiro internazionale, costruito su un asse che sembra uscito da un match di Premier League: McTominay, De Bruyne, Lobotka e – forse – Gilmour. Intensità, verticalità, pressing alto e qualità nel palleggio. La nuova identità di Conte prende forma proprio lì, nella zona nevralgica. In mediana si costruiscono le vittorie, e per tornare a dominare anche in Europa, servirà un centrocampo capace di governare ogni fase del gioco.
Il mix è perfetto: la regia di Lobotka, la forza di McTominay, l’illuminazione di De Bruyne. E la possibilità di schierare due “bocche di fuoco” alle spalle di Lukaku in un tridente centrale che mette paura a chiunque. Non è solo una suggestione: è una soluzione concreta per le sfide ad alta intensità, dove il fisico e l’esperienza contano quanto il talento. Con questo assetto, Conte avrà tra le mani un Napoli solido, internazionale e tremendamente ambizioso. La parola d’ordine? Competere. Ovunque.
