Carnevale: “Mi sono sentito non rispettato, troppe bugie”

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Una drammatica confessione. L’ex attaccante del Napoli due volte Campione d’Italia con Maradona, Andrea Carnevale, da anni talent scout dell’Udinese, sceglie il Corriere della Sera per raccontare la tragedia familiare di cui è stato protagonista da ragazzo.

 

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Papà era molto geloso, a casa c’era un clima di terrore, io ero lì quando mia madre prendeva schiaffi, botte. Insulti. Fino a quella mattina del 25 settembre del 1975, lui si è svegliato, ha preso l’ascia, ha raggiunto mamma che stava lavando i panni nel fiume vicino casa. È andato ad ammazzarla.

Mia madre non aveva mai denunciato per paura che facessero qualcosa ai suoi figli. Due anni dopo il delitto, a 16 anni, sono andato a incontrare mio padre in carcere. Volevo guardarlo negli occhi, mi aveva tolto tutto. Ebbene, l’ho visto e l’ho abbracciato. Forte. In qualche modo l’ho perdonato, con la consapevolezza di avere di fronte un uomo molto malato. Era schizofrenico. Non è stato mai curato, qualche anno dopo si è tolto la vita lanciandosi da una finestra davanti ai miei occhi.

 

La fine del matrimonio con Paola Perego

E stato Maradona a farmela conoscere. Piaceva a lui e si era fatto dare il numero di telefono, lo segnò su un pezzo di carta. Rubai quel foglietto dai suoi pantaloni. Poi l’amore era finito, c’era un’altra persona, ma mi sono ostinato a continuare per i bambini. Ho rispettato Paola ma mi sono sentito non rispettato, troppe bugie“.

 

 

 

Fonte: Gazzetta

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