Kvicha Kvaratskhelia fa poker da sogno, e sente anche suo lo scudetto azzurro

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Il PSG ha battuto l’Inter aggiudicandosi la Champions Legaue, ed uno dei cinque gol della vittoria è stato segnato dall’ex Napoli Kvicha Kvaratskhelia, che poi ha commentato anche lo scudetto azzurro, come sottolinea il Corriere dello Sport. “La solita classe, sul palcoscenico più importante che possa esserci a livello di club. Khvicha Kvaratskhelia aveva lasciato i tifosi del Napoli a metà stagione e con l’amaro in bocca, ma nel giro di pochi mesi ha addolcito il palato di quelli parigini, trovandosi ad aver contribuito fattivamente a uno scudetto, a una Ligue 1, a una Coppa di Francia e, dulcis in fundo, a una Champions League storica per il Psg. Un poker da sogno, per uno che ha sempre giocato come se stesse ballando. Il tricolore azzurro, però, lo sente anche suo. E tanto. «Considero davvero questo scudetto come mio – ha detto a Sky, dopo la vittoria della Champions, tornando per un attimo indietro con la mente e con il cuore –. Sono stato a Napoli e ci ho giocato 70 partite, sono fiero di averli aiutati». Ha firmato 5 gol e 3 assist in 17 partite, ma tecnicamente la medaglia non gli spetta per non aver chiuso la stagione in rosa.

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Poi, però, il giusto tributo a quelli che sono stati i suoi compagni di squadra fino a gennaio, lasciati orfani della sua immensa classe, ma capaci comunque di andare a vincere con l’anima e con i denti il quarto titolo della storia azzurra. «Sono stati davvero incredibili – ha aggiunto –, ho visto tutte le loro partite e penso che meritassero di vincere il campionato. Sono orgoglioso e felice che i napoletani abbiano festeggiato».
L’esplosione di gioia – con tanto di story celebrativa su Instagram – l’ha vista a distanza, dalla sua casa parigina, il giorno prima della finale di Coppa di Francia contro il Reims che avrebbe dovuto giocare, ma che poi ha osservato dalla panchina, per colpa di fastidiosi giramenti di testa. Quelli che ha fatto venire sabato sera ai difensori dell’Inter, insieme a Doué, Dembelé, Barcola, Vitinha e via dicendo. Ha messo la firma sul 4-0, un sinistro secco sul primo palo, ha festeggiato con la bandiera della Georgia quello che era il suo sogno da bambino: vincere la Champions. E lo ha fatto con la leggerezza di chi sa illuminare, anche senza strafare, ma che sa anche rimboccarsi le maniche e difendere, compiti appresi prima da Spalletti nell’anno del terzo scudetto e poi da Conte. Una storia dal lieto fine, quasi cinematografica: il Napoli ha conquistato il titolo, lui ha fatto incetta di trofei al Psg. Napoli non ha dimenticato Kvara e Kvara non dimentica Napoli”.
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