(Grafico) Questione di moduli, KDB in due versioni, ne parla Marcolin

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Marcolin: «De Bruyne e McTominay perfetti per giocare insieme»

 

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L’ex azzurro: «Kevin insieme a Scott può fare il trequartista o la seconda punta»

Il Napoli aspetta l’annuncio di Kevin De Bruyne. Mentre i napoletani già sognano a occhi aperti la squadra che verrà. Perché l’arrivo del belga vuol dire piccola rivoluzione per quel che riguarda il reparto offensivo azzurro. De Bruyne, infatti, non solo sposta gli equilibri della squadra, ma comporta anche qualche piccola variazione dal punto di vista tattico. Perché il belga è un giocatore decisivo negli ultimi metri. Non solo in termini di gol, ma anche in termini di assist. De Bruyne è l’uomo dell’ultimo passaggio, quello che accende l’interruttore e in una frazione di secondo illumina il gioco. Dribbling ma non solo. Anche incursioni, tiri dalla distanza e geometrie: insomma quello che servirebbe a qualunque allenatore per far saltare il piano difensivo degli avversari. Nel Napoli di quest’anno c’era McTominay che con le sue incursioni ha mandato ai matti tutti i difensori. Forte fisicamente, freddo al cospetto del portiere avversario, lo scozzese è stato l’uomo in più del Napoli di Conte. E ora con De Bruyne cosa cambierà? «I giocatori forti non hanno bisogno di una posizione, se la vanno a trovare da soli», spiega Dario Marcolin.

QUESTIONE DI MODULI
E infatti il belga potrebbe avere dalla sua la duttilità tattica. «Lo vedo bene sia come centrocampista che come seconda punta», aggiunge l’ex azzurro oggi voce di Dazn. Ecco il jolly a disposizione di Conte che saprà come gestire il nuovo arrivato a seconda delle situazioni. Anche perché il Napoli della prossima stagione sarà impegnato su più fronti, a partire dalla Champions League. «Avendo tante partite devi avere anche tante soluzioni. Per far coesistere De Bruyne, Anguissa e McTominay si potrebbe pensare a un bel rombo di centrocampo che supporterebbe due punte forti fisicamente. De Bruyne vertice alto, Lobotka vertice basso, Anguissa e McTominay a fare le mezzeali e il gioco è fatto. Insomma: aggiungi una cosa e non togli altro. Se li vuoi tutti insieme, il rombo è l’unico modo per farli coesistere. Anche perché il belga in realtà può giocare in tutti e quattro i ruoli di quel centrocampo: volendo anche al posto di Lobotka da regista».

VERSIONE OFFENSIVA
Ma non è tutto. Perché De Bruyne ha qualità per giocare anche in posizione ancora più avanzata. «Lo vedo bene anche come seconda punta accanto al Lukaku di turno. Non sarebbe assolutamente fuori posto, anzi», aggiunge ancora Marcolin che ha le idee chiarissime sull’utilizzo di De Bruyne nel Napoli. «Come diceva Mihajlovic: non esiste un modulo vincente, altrimenti lo farebbero tutti. Tu oggi parti da una cosa e poi vedi in corso come va. I grandi giocatori la posizione se la trovano soli. De Bruyne non deve essere un problema, ma una fortuna. Puoi metterlo dove vuoi, una soluzione la trova lui».

 

 

 

Fonte e grafico Il Mattino

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