Galeone: “Conte è così: vince e va via”. Aggiunge poi un retroscena su Allegri e AdL

"Penso che per Max il presidente farebbe un’offerta irrinunciabile"

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Di figlio in padre, e viceversa, non ci sono segreti: ma la coscienza di Max, è umano e naturale, ha segreti che manco Giovanni Galeone si consente di avvicinare. Trent’anni (“quasi 40, ormai”) vissuti senza negarsi nulla rappresentano un patrimonio: e però c’è la riservatezza, la serietà con se stesso, che Allegri (il figlio) con Galeone (il papà calcistico) rendono inviolabile, quasi sacro, anche se in quella sconfinata dimensione ironica qualcosa si può leggere o interpretare. Perché Galeone non solo sa quello che dice; ma dice ciò che pensa e prima pensa a ciò che deve dire. Il Max dell’eloquio.

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Gian Mattia D'Alberto / lapresse
07-02-2013 Milano
sport
Final eight di Coppa Italia di basket
nella foto: Massimiliano Allegri, Galeone, Adriano Galliani

Gian Mattia D'Alberto  / lapresse
07-02-2013 Milano
Coppa Italia final eight
In the photo: Massimiliano Allegri, Galeone, Adriano Galliani - Milano, Forum. Tribuna vip delle Final Eight di basket

Se Galeone fosse Conte? 

“Rifletterei. E comunque, visto che non sono Conte, osservo: se andasse via non mi sorprenderebbe e capirei. Cos’altro di più si può fare dopo aver vinto uno scudetto al Napoli, avendo avuto all’inizio un organico da quarto posto, al quale poi è stato tolto Kvaratskhelia? E poi, sta nelle sue strategie vincere e lasciare”. 

E se invece fosse Allegri? 

“Ci siamo messaggiati giorni fa, non chiedo per non essere inopportuno. Però lui che è un simpatico bugiardo mi ha rassicurato: mister, non mi ha chiamato nessuno! E io: ma come, Max, a fine maggio non uno che abbia provato a chiederti eventuale disponibilità? Io penso che De Laurentiis lo abbia fatto”. 

E dunque, se Galeone fosse De Laurentiis? 

“Anni fa, Allegri era al Milan, eravamo a cena da Giannino, arriva Adl e ce lo sequestra letteralmente, portandolo al suo tavolo. La stima dell’uno verso l’altro la cogli a pelle. Dela sa che Max è una garanzia. E sarebbe poi suggestiva la staffetta, come avvenne alla Juve, quando l’avvicendamento con Conte diede vita ad un ciclo di 5 scudetti e due finali Champions League”.

\Antonio De Laurentis Napoli’s head coach Antonio Conte  during the Serie A EniLive soccer match between Napoli and Cagliari at the Naples Diego Armando Maradona stadium, Italy - Friday May 23, 2025 - Sport  Soccer ( Photo by Alfredo Falcone/LaPresse )

 C’è una rivoluzione in atto ovunque. 

Temo che dovremmo aspettare ancora un po’ di giorni, perché comunque la situazione all’Inter mi sembra ancora da definire. Se Inzaghi vince la Champions, tutto bene. Ma se dovesse perderla, si finirebbe per dimenticare che in tre anni è andato due volte in finale: le sconfitte lasciano ferite”. 

Il Napoli è indirizzato su nomi che scuotono. 

“De Bruyne è stato un fenomeno. Nel pieno della sua carriera è stato tra i più forti centrocampisti europei, per eleganza ed intelligenza forse il più bello. Ma non è più un ragazzino, anzi; e però ha un suo charme, ha esperienza internazionale, saprebbe come inserirsi. Una tentazione, ma con il rischio dell’età”. 

Chi allenerà il Napoli di che cosa avrà ancora bisogno? 

“La squadra è inferiore ad altre, Conte è stato bravissimo a capovolgere i pronostici. Ma Allegri è l’uomo giusto per chiunque, lo sarebbe anche per il Napoli, che come gruppo gli piace”. 

Conte alla Juventus che cosa le suggerisce? 

“Che andrebbero su un tecnico di personalità, che non si sognerebbe di lasciar andar via tutti assieme Szczęsny, Rabiot e Danilo. Come se Allegri, arrivando a Torino, avesse detto: vendiamo Chiellini, Barzagli e Bonucci, ché hanno giocato con Conte”.

Antonio Conte coach of ssc Napoli during the Serie A soccer match between Napoli and Cagliari  at the Diego Armando Maradona Stadium in Naples, southern italy -Friday , May 23 , 2025. Sport - Soccer .  (Photo by Antonio Balasco/LaPresse)

Cosa può impedire questo intreccio tra Conte e Allegri? 

“Non le questioni economiche, secondo me. Perché De Laurentiis ha dimostrato di saper riconoscere il giusto ai tecnici e poi immagino che per regalarsi Max gli farebbe un’offerta irrinunciabile. Ma servirebbe, a corredo, di una campagna acquisti di qualità. Il discorso vale anche per Conte e per la Juventus: non c’entrano i soldi, ma le idee”.

Ha avuto un epilogo giusto, questo campionato?

“Il campo premia chi ha meritato. E’ stato insolito, onestamente: con 82 punti, in genere, non diventi campione d’Italia. E se fossi in Sarri, tanto per stare al giochino, ripensare che 91 punti non siano bastati per riuscirci mi farebbe ancora assai male”.

Cosa consiglierebbe al suo “figlioccio” Allegri? 

“La casa. Gli direi di andare a vedere se è libera quella in cui ho abitato nei miei pochi mesi a Napoli, nel 1998. Era a Marechiaro, poggiata sull’acqua in pratica. Conosco i proprietari, se non sono cambiati, se vuole posso metterci una buona parola…”.

Fonte: Gazzetta

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