Al triplice fischio la festa. Attesa, agognata, infinita. E che è continuata poi e continuerà ancora. Scrive il CdS: “Ancora, campioni. Si sono esibiti Geolier, Liberato, Nino D’Angelo, Gigi D’Alessio, Stefano De Martino, Salvatore Esposito, Marco D’Amore, Toni Servillo. Tutto nel buio, nel segreto più totale per evitare di rompere il muro della discrezione, della concentrazione di Conte e dei suoi ragazzi, e soprattutto della scaramanzia. Il quarto è stato uno scudetto inseguito, voluto e strappato con tutte le forze dal petto dell’Inter. In bilico fino all’ultimo istante dell’ultima giornata e dunque più bello. Delizioso come la cena offerta all’interno della lounge Champions del Maradona. Poi, a notte alta, arrivederci a tutti. Ma non buonanotte: la squadra si trasferisce a Posillipo, in un ristorante alla moda frequentato abitualmente da tanti calciatori, e parte un’altra festa. Brindisi e cori, musica e abbracci. Ci sono le famiglie, le compagne, le mogli. Ci sono gli amici e tutti quelli che hanno lasciato il segno in un’annata da ricordare. Ieri, invece, la squadra s’è trasferita al Labelon di Bacoli, sulla spiaggia, sin dal pomeriggio: un’altra festa con la salsedine sulla pelle. Mentre a Ischia, un po’ più in là dell’orizzonte, De Laurentiis e Conte facevano le prove del futuro al tavolo di un ristorante imbandito a festa per il compleanno del presidente”
