GAZZETTA- Sarà lo Scudetto dei vice: chi sono Stellini e Farris

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Inter e Napoli si giocheranno lo Scudetto all’ultima giornata senza i propri allenatori in panchina, entrambi squalificati con, rispettivamente, Lazio e Parma. Dunque, Inzaghi e Conte, saranno sostituiti da Farris e Stellini. La Gazzetta presenta i due vice.

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“Farris e Inzaghi si conoscono da dieci anni. Era il 2014, Inzaghi allenava la Primavera della Lazio, l’incontro avvenne a Rimini, alle fasi finali del campionato: gli venne presentato l’attuale vice e lo volle nel suo staff, affidandogli inizialmente la cura della fase difensiva. Farris all’epoca era reduce da una stagione sulla panchina del Sora, in Serie D: accettò di buon grado, quell’incontro gli ha cambiato la vita. Stellini e Conte invece si conoscono nel 2008, quando Cristian sta chiudendo la sua carriera di calciatore nel Bari e Conte, invece, sta iniziando la sua, sulla panchina dei Galletti. Insieme, in quella stagione, festeggiano la storica promozione del Bari in A. Se il rapporto Farris-Inzaghi è segnato dalla continuità (sempre insieme, prima alla Lazio e poi all’Inter), non si può dire di quello tra Stellini e Conte. Insieme ad Antonio, Stellini vive la tappa di Siena e il primo anno (con scudetto) alla Juventus. Poi, nel 2012, rassegna le dimissioni. Risulta infatti indagato nello scandalo calcioscommesse e patteggia due anni di squalifica. Poi riparte, ma lontano da Conte. Allena per due anni la Primavera del Genoa, quindi l’Alessandria in C. E’ nel 2019 che i due si ritrovano. E il destino li vuole insieme a Milano, sponda Inter (insieme festeggiano lo scudetto). Da allora, sempre insieme.
Nell’intreccio di destini, risulta significativa la coincidenza che li vuole entrambi – nell’altra vita, quella da calciatori – difensori di battaglia, terzini da combattimento, più grinta che tecnica, più dedizione che talento naturale. E con la stessa fede calcistica. Massimiliano, “Massi” Farris, classe 1971, famiglia di origini sarde, è nato a Milano. Tifa Inter da sempre. Cristian Stellini, classe 1974, è pure lui milanese, ma dell’hinterland, Cuggiono per la precisione. Tifa Inter da sempre. L’età li pone entrambi, sulla linea dell’infanzia che avanza verso l’adolescenza, negli anni dell’Inter che prima è di Altobelli e Beccalossi, Pasinato e Muraro, quindi di Rummenigge e Hansi Muller, infine di Zenga, Bergomi, Berti, Serena, Matthaus e Brehme. Hanno vissuto da bambini lo scudetto dell’Inter di Bersellini (1980), da più grandicelli quello dell’Inter dei record del Trap (1989). Quella è stata la loro Inter. Poi l’almanacco ha cominciato, per tutti e due, a snocciolare una carriera seminata soprattutto in B e in C, con fugaci apparizioni in A: soltanto quattro presenze per Farris, che a diciassette anni risulta nella rosa del Torino 1988-89, un campionato intero per Stellini, a ventotto anni, nella maturità della carriera, con il Como 2002-03, più un ruolo da comprimario a Bari, nel finale di carriera. Per il resto il percorso dei due vice si snoda nella provincia del nostro calcio. Vercelli, Barletta, Pisa, Ternana, Pescara, Fiorenzuola (in una sfida contro il Brescello gli toccò di marcare il giovane Simone, ma nessuno dei due se lo ricordava), Atletico Catania, Carrarese e altre tappe periferiche per Farris, che vanta l’invidiabile record di aver giocato con ben 18 club. Più nobile la direzione di Stellini, che ha speso i suoi anni da calciatore tra Novara, Spal, Ternana, Modena, Genoa e Bari. Dei loro boss, Farris e Stellini ricalcano la posa.
Quando Inzaghi rimane senza voce alla fine di certe partite particolarmente accese, ed è successo con una certa frequenza nei suoi anni interisti, ad andare in conferenza stampa è Farris. Che, anche quando c’è da seguire la traccia della polemica, non si tira mai indietro. Quando l’Inter ha vinto lo scudetto, dopo l’ennesimo derby vinto, rivolto verso la curva milanista, spalancò le dita a indicare il numero 5, cinque come le cinque vittorie di fila dell’Inter contro i cugini. Una volta ai tempi della Lazio, in diretta televisiva, fece l’Inzaghi più di Inzaghi e punzecchiò Gasperini, ricordandogli che “la Coppa Italia ce l’abbiamo in bacheca a Formello, non sta a Bergamo”. Di recente, un mese fa, si è confrontato, diciamo così, con Italiano durante Bologna-Inter. E giusto per non farsi mancare niente si è beccato il cartellino rosso. Stellini per l’amico Conte farebbe di tutto. E Conte, quando interruppe la sua storia con il Tottenham, indicò proprio in Stellini l’allenatore “ad interim” degli Spurs. Occhio, pure Stellini è facile al cartellino rosso: accadde in un Tottenham-Brighton, quando si prese a male parole con De Zerbi. Caratteri incendiari, competenza certificata: Farris e Stellini, due vice a fare le veci dei due allenatori, nel venerdì che deciderà la corsa scudetto”.
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