A Napoli apre il “D10S Museum”: un omaggio a Maradona nel giorno della conquista della Coppa Uefa

Il Mattino racconta l'apertura del nuovo museo dedicato a Diego Armando Maradona

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Non è stata scelta una data qualsiasi per l’apertura del “D10S Museum”: proprio il 17 maggio, giorno in cui nel 1989 il Napoli conquistava la Coppa Uefa a Stoccarda con Diego Armando Maradona a sollevare il trofeo, è stata inaugurata a Napoli una mostra temporanea dedicata al Pibe de Oro.

Allestita al primo piano di Piazza Italia in via Toledo 352, l’esposizione è ad ingresso gratuito e raccoglie cimeli unici appartenuti al fuoriclasse argentino: maglie, scarpette, tute da allenamento, la copia del contratto che nel 1984 sancì il suo passaggio dal Barcellona al Napoli, e persino una riproduzione in oro del suo celebre piede sinistro.

La mostra è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra Francesco Cammarota, fondatore del museo calcistico Cam, e Stefano Ceci, storico collaboratore e amico di Maradona, che ha messo a disposizione molti degli oggetti in esposizione.

Durante l’inaugurazione, Salvatore Terracciano, responsabile marketing di Piazza Italia, ha anticipato che l’esposizione potrebbe prolungarsi oltre il previsto termine del 17 giugno.

Tra i momenti più suggestivi della mostra, la colonna sonora in sottofondo è Live is Life degli Opus, la stessa che accompagnò Maradona nel celebre riscaldamento a ritmo di palleggi prima della semifinale di Coppa Uefa contro il Bayern Monaco — un video diventato leggenda.

Esposto anche un modellino della famosa punizione contro la Juventus del 3 novembre 1985 al San Paolo, un gesto tecnico che sfidò le leggi della fisica. All’evento erano presenti anche l’ex attaccante del Napoli Roberto “Pampa” Sosa, ultimo a indossare la maglia numero 10 nel 2006, e Paola Maradona, vedova del fratello Hugo.

«Questo museo è un viaggio nei sette anni che Diego ha vissuto con Napoli — ha raccontato Cecidalle prime maglie agli ultimi istanti in campo. Un modo per continuare a sentire vicino colui che è stato il più grande amico di questa città».

Fonte: Il Mattino

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