Anche il Napoli avrà il suo sponsor di agenzie di scommesse
Il brand, ovvero il valore monetario del marchio tiene conto delle performance finanziarie e della forza con cui il brand influenza le scelte dei tifosi. Poi si tengono presenti la gestione degli investimenti che impattano su immagine & reputazione e infine il relativo ritorno in business performance. Per questo De Laurentiis parla sempre di 80 milioni di tifosi sparsi per il mondo, di una platea che arriva fino all’Estremo Oriente. Kim, ad esempio, è stato un affare come incremento del brand Napoli in Corea del Sud. Motivo per cui il patron ha sempre guardato con interesse a calciatori giapponesi. O americani. Occhio, dunque, a Jonathan David, nato a Brooklyn ma canadese di adozione.
Con lui si aprirebbero nuovi i mercati da «esplorare». Ovviamente De Laurentiis e la figlia Valentina sono da giorni silenziosamente al lavoro per disegnare e realizzare i prodotti dello scudetto. C’era una volta, la famosa raccolta punti della Buitoni, che consentiva di ottenere la maglia del Napoli con il tricolore. In estate, appena verrà completato l’iter in Parlamento, anche il Napoli avrà il suo sponsor di agenzie di scommesse. Ora vietato (nonostante i raggiri che tutti fingono di non vedere). La commissione Cultura e sport del Senato ha approvato la risoluzione che riapre le porte alla pubblicità del gioco d’azzardo nel mondo del pallone. Il divieto è stato introdotto nel 2018 con il decreto Dignità dal governo Conte. Il rafforzamento del brand favorisce la generazione di fatturato e quindi del valore del brand e del business. Fonte: Il Mattino
