Lui dice che i leader sono gli altri, quelli della vecchia guardia, ma è ovvio che Romelu Lukaku ha esperienza e spalle larghe, cose che, in questi particolari momenti, pesano. Pesano eccome. Scrive il CdS: “A Castel Volturno, nella settimana del suo trentaduesimo compleanno, la voce di Lukaku si sarà fatta sentire. Non per imporsi, ma per indirizzare, per sostenere, per prendersi ancora di più quel ruolo che ormai gli appartiene anche senza proclami. Conte lo considera un elemento centrale, imprescindibile. Lo conosce, l’ha valorizzato già a Milano e lo ha voluto fortemente anche in azzurro. Sa che in partite come quella di Parma, delicatissime, decisive, uno come Big Rom può fare la differenza. Ecco perché domenica, su quel prato del Tardini che è casa per i gialloblù, ma che per Lukaku rappresenta una specie di ritorno al futuro, c’è da aspettarsi una prestazione da protagonista. Non c’è bisogno di motivazioni particolari: c’è la fame, c’è la memoria e c’è pure la voglia di cucirsi lo scudetto sul petto.”
