“Ci piaccia o no, il Napoli di De Laurentiis è un fenomeno. Può vincere con un allenatore o con un altro, purché ovviamente capaci” scrive Antonio Polito (interista) sul Corriere del Mezzogiorno. Il giornalista non è affatto d’accordo con la narrazione del miracolo di Conte quest’anno, e dello scudetto targato Spalletti e Giuntoli due anni fa. Il Napoli vince per la società che ha alle spalle. “Il Napoli è in testa al campionato, in corsa per il suo secondo scudetto in tre anni, un risultato che non è mai stato raggiunto nella storia del calcio italiano da nessuna squadra che non ci chiamasse Juventus, Inter o Milan, cioè al di fuori del triangolo delle squadre del Nord. Si tratterebbe dunque di un successo storico, l’ingresso definitivo nel Gotha del calcio italiano. Non sono gli uomini, i singoli eroi, a fare il successo sportivo, ma la programmazione e il lavoro di squadra. De Laurentiis aveva dunque ragione quando diceva di aver allestito una squadra competitiva, che avrebbe fatto divertire per anni il pubblico napoletano; nonostante tutte le chiacchiere, le polemiche, le mani messe davanti per non cadere. È una realtà del calcio italiano ormai consolidata: ogni anno il Napoli lotta per importanti obiettivi, a partire dallo scudetto, partecipa alle coppe europee, talvolta incanta per il suo gioco o per i suoi calciatori. La professionalità, il rigore e la disciplina, l’attenzione ai conti, la testa sulle spalle, sono qualità essenziali al successo sportivo. E Napoli, che non in tutti i campi gode di queste stesse qualità, lo deve apprezzare”
