Processo per la morte di Maradona, le accuse della figlia Dalma

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Il processo per la morte di Diego Armando Maradona va avanti, e martedì è stata la figlia Dalma a parlare in tribunale, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Ha commosso tutti Dalma, la più grande delle figlie di Maradona nata dal matrimonio con Claudia Villafañe, chiamata a testimoniare martedì al tribunale di San Isidro durante il processo per la morte del Diez. Parole toccanti, le sue, accompagnata dalla madre e dalla sorella Gianinna, provando a ricostruire le ultime settimane di vita del Pibe per i tanti, troppi punti ancora oscuri: «Papà non lo riconoscevo più, non rideva più, sembrava perso».

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Dalma ha raccontato di aver avvisato Leopoldo Luque, l’uomo di fiducia che seguiva Maradona e ora tra i sette imputati appartenenti all’equipe medica accusati di “omicidio colposo con dolo eventuale”, già prima del famoso giorno del sessantesimo compleanno, quando fu chiaro a tutti, allo stadio Gimnasia, lo stato di salute precaria dell’argentino: «Loro mi risposero che alternava settimane buone ad altre cattive, ma io lo vedevo perso, non capivo più cosa dicesse». Dalma ha puntato il dito contro gli imputati che le impedivano di vederlo. «Facevano di tutto per isolarlo». Poi anche lei, come tutti gli altri testimoni già intervenuti, descrive nei dettagli la “casa degli orrori” a Tigre dove Diego è morto il 25 novembre 2020: «Il posto era disgustoso, c’era odore di urina con bagno chimico in camera e finestre con pannelli che oscuravano la luce. Quando l’ho visto, papà era tutto gonfio. So anche che aveva avuto problemi con l’alcol e di sicuro mescolarlo ai farmaci non può avergli fatto bene».
E ancora, riferendosi ai membri dell’equipe: «Chiedevano a mio padre di girare video in cui diceva di star bene. Ma lo prendevano in giro, lo maltrattavano. Invece avrebbero potuto salvarlo. E sul domicilio ci hanno ingannato nel modo più crudele. Ci hanno fatto credere che il ricovero a casa fosse l’unica opzione. Ora capisco perché: mandare mio padre in una clinica avrebbe potuto rovinare il loro piano». Dalma ha parlato anche degli avvocati vicini a Maradona, Stinfale e Morla: «Un giorno si presentarono a casa di mia sorella, volevano convincessimo papà a fare affari con loro e in cambio ci avrebbero dato una percentuale dei loro profitti. Una proposta imbarazzante. Li invitammo ad andarsene e da allora non ci hanno più permesso di avvicinarci a papà». La figlia di Maradona ha rivelato di non averlo mai più visto dopo l’intervento chirurgico alla clinica Olivos. «Non so neppure chi sia stato a operarlo»”.
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