“Lo definirei un rompi palle, ma riesce a trasmettere valori assoluti”
A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Raffaele Sergio, allenatore ed ex calciatore, fra le tante, di Napoli, Udinese e Lazio. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Domenica ci sarà lo scontro diretto tra Atalanta e Inter. È scontato dire che il miglior risultato per il Napoli sarebbe un pareggio?
“Sulla carta sì, ma conoscendo queste due squadre, credo che entrambe giocheranno per vincere. Il pareggio sarebbe l’ideale per il Napoli, ma non lo vedo come il risultato più probabile: per me ci sarà un morto.”
Da ex difensore, come giudica la difesa a tre che Conte sta utilizzando? Cambiano gli interpreti di partita in partita, ma il reparto resta solido.
“Conte sta riuscendo a far assimilare ai giocatori i suoi meccanismi. È un allenatore molto esigente, lo definirei addirittura rompi palle, ma pian piano la squadra sta comprendendo la sua filosofia. Lo dimostra il rendimento di Juan Jesus: l’anno scorso sembrava un ex giocatore, quest’anno è uno dei centrali più affidabili. Il merito è di Conte, che ha mentalizzato e inserito i giocatori in un contesto molto positivo, proprio attraverso la sua grande precisione e cultura del lavoro.”
Quindi, secondo lei, l’uomo in più di questo Napoli è Antonio Conte?
“Assolutamente sì. È un rompipalle, molto esigente, ma riesce a trasmettere valori assoluti. Basta guardare la sua carriera: alla Juventus ha creato un ciclo vincente dopo anni di digiuno, lo stesso ha fatto all’Inter. Ovunque vada, riesce a dare un’identità precisa alla squadra. Un’altra cosa che si nota è la minore esposizione mediatica del presidente De Laurentiis. Credo che sia un segnale positivo. Quando il presidente non parla, significa che è soddisfatto. Poi, ovviamente, se i risultati non arrivassero, si farebbe sentire. Ma penso che Conte abbia ridato valore alla rosa e al lavoro che stanno facendo tutti. Nei momenti difficili si misura il polso della situazione, non quando si vince.”
Ha parlato del silenzio di De Laurentiis: questa crescita dal punto di vista comunicativo è dovuta all’arrivo di Conte?
“Sì. Conosciamo il presidente, probabilmente il mister lo ha convinto a ragionare e comportarsi in un certo modo.”
Mister, ha una sola fiches da giocarsi per la vittoria dello Scudetto: su chi la punta?
“La punto sul Napoli. Ho visto una squadra con grande fame e determinazione. Mentre l’Inter ha altri obiettivi e deve gestire molte competizioni, il Napoli ha l’atteggiamento di chi vuole arrivare fino in fondo. E questo può fare la differenza.”
