Casa Napoli
Meret in porta; blocco difensivo centrale composto da Di Lorenzo, Rrahmani e Buongiorno; Politano e Spinazzola rispettivamente a destra e a sinistra a tutta fascia; Lobo in regia con Gilmour da mezzala destra a collaborare nella costruzione e McTominay a recitare da mezzala sinistra; Lukaku sarà il riferimento in attacco e Raspadori il suo partner, la seconda punta che dovrà legare il gioco e sostenere il centravanti. Non convocati i tre infortunati Anguissa, Mazzocchi e Neres. I due diffidati Di Lorenzo e Anguissa (Infortunato)
Casa Fiorentina
DIFESA A TRE . Dove non hanno giocato De Gea (per scelta), Pablo Marí e Ndour (perché non inseriti in lista Uefa) e che oggi ci si attende di vederli in campo dal primo minuto: il portiere spagnolo senza se e senza ma, ovviamente, gli altri due molto probabilmente e non sicuramente, perché la panchina dall’1’ al 90’ del succitato Zaniolo ad Atene nonostante l’indisponibilità odierna ha tolto forse l’ultima certezza rimasta nell’ipotesi di formazione. Però, è difficile non mettere l’ex Monza al centro della difesa a tre completata da Pongracic, a sua volta al rientro per non aver giocato con il Panathinaikos fa a causa di una contusione al gluteo nell’allenamento di rifinitura, e Ranieri come contro il Lecce.
CHI CON KEAN . Il centrocampo-rebus, si diceva: Dodo a destra e Gosens a sinistra secondo logica e qualità, poi c’è spazio per almeno un paio di opzioni possibili. Ndour un posto se lo prende sempre per il discorso “freschezza” non avendo nelle gambe l’impegno di Coppa, mentre a Fagioli non si può e non si deve rinunciare a proposito di qualità, e pazienza se è la seconda di fila e magari giovedì lo aspetta la terza sempre di fila: servono scelte coraggiose ma semplici nel momento in cui la Fiorentina è chiamata al cambio di passo e a ritrovare un’identità smarrita. Per questo c’è bisogno della personalità e della sostanza di Adli, anche se l’ex Milan non gioca dal 6 febbraio (diciassette minuti contro l’Inter al Franchi), anche se non è titolare dal 19 gennaio: comunque, se Palladino ci ripensa, per l’uno o per l’altro è pronto Cataldi. Infine, l’attacco. Kean-Beltran o Kean-Gudmundsson? L’argentino non ne salta una che sia una e questo va a suo merito, ma va anche a incidere nelle gambe e nella testa: solo che per tenerlo fuori a Napoli è necessario che i tre giorni dal Panathinaikos a oggi abbiano consegnato un altro Gudmundsson. Sarà così?
Fonte e grafico CdS

