Inzaghi: “L’errore è stato far entrare Lobotka in area in quel modo”
L ’occasione di volare a +4 sprecata a causa dei soliti difetti: L’Inter mostra la difficoltà di vincere gli scontri diretti, ma soprattutto la tendenza a prendere gol negli ultimi 10’. Con quello di Biling, infatti, come specifica il Corriere dello Sport, l’Inter è andata in doppia cifra in campionato (10), toccando quota 14 in stagione. Sono 9 i punti lasciati per strada, facendosi rimontare nel finale. E, evidentemente, fanno tutta la differenza del mondo in un testa a testa.
La sostanza, però, è che, oltrepassata la trasferta al Maradona, Lautaro e soci sono comunque davanti in classica. «Siamo ancor primi, vedremo ciò che succederà – ha detto Simone Inzaghi – E’ stata una partita difficile. Dopo un primo tempo equilibrato, nella ripresa avviamo avuto qualche problema, mentre il Napoli è cresciuto molto. Avremmo dovuto alzarci di più, ma avevamo di fronte un avversario di valore, che era più fresco di noi».
I nerazzurri stavano annusando l’odore del colpaccio, resistendo agli assalti del Napoli. Invece, il muro non ha tenuto crollando sulla percussione di Lobotka. «Avremmo dovuto essere più bravi. L’errore è proprio nell’aver permesso allo slovacco di entrare in quel modo in area. Non siamo stati sufficientemente reattivi. Un altro gol incassato a ridosso del 90’? Non dovrebbe capitare. Ma forse è più facile che accada ad una squadra che deve giocare tante partite».
Inoltre, le difficoltà di Inzaghi e dei suoi, sono aumentate con altri guai fisici. Hanno chiesto il cambio sia Calhanoglu sia Dimarco. Con l’uscita del mancino infatti, l’Inter ha dovuto rivoluzionare il modulo. «L’idea iniziale era quella di sistemarsi con un 4-4-2. Poi ho visto che il Napoli ha continuato a puntare sull’ampiezza, con Politano e Spinazzola larghi. Così Dumfries si è spostato a sinistra e Pavard è andato a fare il quinto a destra».
La vera pecca, allora, è stata dell’attacco. Thuram, al rientro, non ha inciso. E pure Lautaro ha finito per essere soffocato dalla retroguardia partenopea.
