Luciano Spalletti, dopo aver portato l’Inter due volte in Champions League, era stato congedato nella primavera 2019 per fare posto ad Antonio Conte. Che, dopo la prima stagione di assestamento, vinse lo scudetto e decise di non andare oltre, accettando l’offerta del Tottenham. Per Spalletti, dopo due anni di riposo (retribuiti dall’Inter), l’offerta del Napoli. Primo anno concluso con l’accesso alla zona Champions, secondo con lo scudetto riportato a Napoli dopo 33 anni grazie a una trionfale cavalcata. Poi l’addio a De Laurentiis, non alla città rimasta nel suo cuore: ne è anche cittadino onorario. Si legge su Il Mattino.
Ascolta questo articolo ora…Il primo fu Annibale Frossi, ex attaccante che era entrato nella storia del calcio non solo perché vinse con la Nazionale le Olimpiadi del 1936 a Berlino ma anche perché giocava con gli occhiali. Il primo di dieci allenatori che hanno occupato sia la panchina del Napoli che quella dell’Inter. L’esperienza nerazzurra di Frossi, che era laureato in giurisprudenza, fu di una stagione, 1956-1957. Menò durò quella azzurra, iniziata nell’estate del 1959 e conclusa dopo tre mesi per i negativi risultati della squadra.
Si ritagliò un ruolo da osservatore e si racconta che suggerì inutilmente al Comandante Lauro di acquistare Picchi e Rivera, futuri campioni di Inter e Milan Tra Diego e San Siro.
Rino Marchesi, dopo aver sfiorato lo scudetto a Napoli nell’81 con Krol e il supporto della città che si era stretta agli azzurri nei giorni drammatici post terremoto, venne ingaggiato dall’Inter nella stagione ‘82-‘83. Si classificò al terzo posto ma non venne riconfermato. E pochi mesi dopo accettò di tornare a Napoli per salvare la squadra e per essere poi, nella stagione ‘84-‘85, il primo tecnico di Maradona.
Che successivamente fu allenato per quattro stagioni da Ottavio Bianchi, con cui vinse il primo scudetto, la Coppa Italia e la Coppa Uefa. Bianchi firmò per l’Inter nel 1994, dopo l’esperienza da direttore generale del Napoli: lo aveva guidato, con Marcello Lippi in panchina, in Coppa Uefa nonostante i travagli societari. Aveva deciso di tornare in panchina a Milano ma non scattò il feeling con Massimo Moratti, che aveva rilevato il club da Ernesto Pellegrini, e dopo le prime quattro partite del campionato ‘95-‘96 venne licenziato: decisiva una sconfitta proprio a Napoli.
Lasciata la panchina, Bianchi aveva nuovamente ripreso da manager le redini del Napoli e nell’estate del ‘96 scelto come tecnico l’esperto Gigi Simoni. Le cose andarono bene nel girone d’andata, con il Napoli che aveva raggiunto a sorpresa la zona Champions. Ma poi l’Inter iniziò a corteggiare Simoni, il Napoli iniziò a perdere colpi in campionato e Gigi venne esonerato.
A Milano, con Ronaldo il Fenomeno, splendida prima annata, con la conquista della Coppa Uefa e il secondo posto. Ma poi tensioni con Moratti e l’ambiente, nella successiva stagione arrivò l’esonero dopo 11 giornate. Lippi, che a Napoli aveva fatto un grande campionato riuscendo a compiere il grande salto nella Juve, si piazzò quarto con l’Inter nella stagione 1999-2000 e venne esonerato dopo la prima partita del successivo torneo per avere accusato i calciatori di scarso impegno.
Unica macchia in una carriera straordinaria. Tormentate le esperienze a Milano e Napoli per Rafa Benitez. Si trovò nell’Inter post Mourinho e durò appena 11 partite. Nell’estate 2013 venne accolto con tutti gli onori da De Laurentiis e fece elevare il livello internazionale del club, con una serie di acquisti – da Reina a Mertens – che avrebbero fatto la fortuna della squadra.
Lasciò, dopo due anni e due trofei (Coppa Italia e Supercoppa italiana) vinti nel 2014, perché riteneva che il presidente non avesse onorato gli impegni presi sul potenziamento della squadra e delle infrastrutture. Ranieri era stato bravissimo a ricostruire il Napoli post Maradona (ma durò una stagione e quattro mesi), breve la sua esperienza nerazzurra nel campionato 2011-2012. Mazzarri aveva riportato il Napoli in Champions e conquistato la Coppa Italia 2012, primo trofeo dopo 22 anni, e sperava di aprire un grande ciclo a Milano: durò un campionato e 11 partite. Negativa la recente ultima esperienza azzurra.Da Luciano ad Antonio
