Conte, interpretazione e dimensione tecnica: le sue possibili scelte

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Non s’affronta il destino aspettandolo per guardarlo negli occhi: e ora che il gioco si è fatto duro, e la sorte ha deciso di entrare in tackle, Antonio Conte se ne sta assorto nei propri pensieri, elaborandoli con quell’amabile ossessione che ha rappresentato la sua energia alla Juve, all’Inter, al Chelsea, al Tottenham, in Nazionale, in quelle 751 panchine piene di lui.

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Come sottolinea La Gazzetta dello Sport, il Napoli può provare a non staccarsi nettamente da se stesso: 3-5-2 con Billing a fare qualcosa nelle zone di appartenenza di Anguissa. Oppure può decidere di intervenire, sul palleggio, che con Gilmour al fianco di Lobotka ma da interno e non da secondo play statico. Cosi facendo darebbe maggior padronanza nel possesso e permetterebbe di dirottare uno dei centrali su Calhanoglu.
In questo modo sposterebbe la gara pure su parametri mai accarezzati da un allenatore che nel suo curriculum ha di tutto, tre scudetti con la Juve, uno con l’Inter, una Premier, e una serie di Coppe che hanno spinto ADL a puntare su di lui.
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