Lukaku si scrolla le spalle, e va avanti. Ma forse qualcosa lo ha rigato questi ultimi tre mesi, dove ha segnato appena 3 gol (Fiorentina, Atalanta e Juventus) nelle ultime 10 partite. Non ha mai segnato in azzurro con la continuità di prima. Ma sabato è chiamato a caricarsi di nuovo il Napoli sulle spalle, perché se non
segna lui è dura. Un gol decisivo con l’Inter varrebbe senz’altro “la pace” con il mondo Napoli. Lo raggiungerà in queste ore anche il suo agente, Federico Pastorello: è a Napoli per chiudere – una volta per tutte – il rinnovo di Meret ma sarà anche l’occasione per trascorrere del tempo con il suo pupillo belga. All’Inter, dicono velenosi, che Lukaku è costato due Champions, tra autoreti e gol sbagliati: esagerati. Romelu ha l’autentica umiltà del mettersi a servizio degli altri: ed è intoccabile. Sabato, 4-3-3 o 3-5-2 sempre lui ci sarà. Gioca da sempre così: è un trascinatore, davvero uno per tutti. Ma forse è il momento di guardare anche la porta, di tirare. Certo, non può più andare avanti così, perché al Napoli che vola lassù serve altro. I suoi gol, le sue prestazioni, la sua gioia sotto porta. La dura legge del gol è un istante, è un istinto. Ha giocato tanto, sempre, da quando è qui: 1848 minuti. Sempre titolare, da 24 partite consecutive. Quattro partite senza i suoi gol e guarda caso, nessuna vittoria. Fonte: Il Mattino
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