CdS Campania – “DURI A MORIRE”. Il miracolo Napoli nonostante tutto, continua
Vantaggio lampo di Isaksen, risposta di Raspadori
Nella ripresa la rocambolesca autorete di Marusic illude gli azzurri, poi il senegalese scatena il sinistro Conte non riesce a battere Baroni: ora tifa per Motta
All’Olimpico una partita pazzesca che regala emozioni e colpi di scena sino alla fine
Il pareggio però può favorire le rispettive inseguitrici, Juve e Inter
Conte ha pagato l’emergenza (fuori Neres, Olivera, Spinazzola), Buongiorno al rientro (e sostituito) dopo due mesi, infine il cambio chiesto da Mazzocchi.
L’ingresso di Rafa Marin ha scombussolato gli equilibri: Di Lorenzo di nuovo esterno a cinque, lo spagnolo dietro, Politano a tutta fascia traslocato a sinistra. Proprio in quella zona si è infilato Dia, togliendo palla a Juan Jesus e andando a ricevere di nuovo da Zaccagni: palla con il compasso nell’angolino opposto. Troppo lenta la marcatura di Politano, un’ala, non un terzino. Le partite, a volte i campionati, si decidono sui dettagli. La partita è cambiata come ritmo e palleggio dopo l’intervallo. Pedro, sacrificato in marcatura su Lobotka, è calato. Rovella e Guendouzi, troppo soli, infilati da Anguissa e McTominay. Il Napoli ha cominciato a comandare il gioco, riequilibrando il possesso. Provedel ha respinto Lukaku. Noslin, poco mobile, era finito nelle fauci di Buongiorno. La Lazio si aggrappava alle ripartenze innescate da Zaccagni e Tavares. Di Lorenzo faticava a tappare le falle da solo, Rrahmani in difficoltà. Isaksen ha avuto sul sinistro il pallone del raddoppio, un rigore in movimento, ma lo ha sparato fuori. Il destro di Raspadori, rimbalzato sul fondo schiena di Gila e sul sinistro imbalsamato di Marusic, ha riportato avanti Conte. Quasi un doppio Jack per la fuga scudetto, ma l’ultimo asso sul tavolo lo ha calato Boulaye Dia, entrato nell’ultimo quarto d’ora. Giusto così.
Fonte: Cds



