La vittoria della Dea al Maradona a novembre fu netta. Conte disse senza nascondersi che l’Atalanta era più forte del Napoli. Sono passati due mesi e mezzo. Se il Napoli vincesse, manderebbe i bergamaschi a -7. Scrive il CdS: “Il Napoli si cimenterà per la prima volta senza Kvaratskhelia: ha già vinto tre volte in sua assenza con Udinese, Fiorentina e Verona, e a Marassi con il Genova ha costruito il successo nel primo tempo con Khvicha in panchina, ma questa volta è diverso. Tecnicamente e psicologicamente: Conte ha perso una stella e un’arma. Un colpo allo stomaco della capolista, reduce da cinque vittorie consecutive e ora pronta a sfidare una diretta concorrente a 76 giorni dalla sconfitta al Maradona. Tre a zero per la Dea, con Kvara nel tridente ma senza Neres. Uno degli uomini della svolta e della grande rimonta: dopo le sconfitte con Atalanta e Lazio, e dopo essere scivolato al secondo posto a -2, Conte è stato capace di dare 6 punti in cinque partite al Gasp. Bloccato tre volte sul pareggio nelle ultime tre con Lazio, Udinese e Juventus. Mantenendo però l’imbattibilità da 15 giornate (24 settembre).”
