Fasi, crepe e pilastri: il Napoli tra illusione iniziale e certezze difensive

0

Il miglior Napoli della stagione resta quello iniziale, anche se già allora qualche segnale c’era. Partite come il 3-2 col Pisa sembravano semplici cali di concentrazione, ma col senno di poi contenevano avvisi chiari. In quella fase arrivano anche le uniche vere “notti tranquille”: due clean sheet consecutivi in campionato, poi solo Lecce e Como, più l’Eintracht in Champions, riusciranno a replicare quella sensazione di solidità assoluta.

Factory della Comunicazione

Il momento più buio arriva a inizio ottobre, con il 6-2 subito dal PSV che fa da detonatore. In Serie A seguono sei gare difensivamente fragili, sufficienti a dare corpo a fantasmi che da lì in poi non se ne sono più andati del tutto.

In mezzo alle difficoltà, emergono però certezze fortissime. Giovanni Di Lorenzo è il leader totale: sempre presente, sempre in campo, senza mai tirarsi indietro, neanche nei giorni fisicamente complicati. E poi c’è Amir Rrahmani, il muro vero: ha saltato troppe partite per infortunio, ma quando c’è si sente. A quattro, a tre o a cinque, resta il cemento armato su cui il Napoli costruisce (e protegge) se stesso.

Fonte: Gazzetta

Potrebbe piacerti anche
Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.

For security, use of Google's reCAPTCHA service is required which is subject to the Google Privacy Policy and Terms of Use.